L’altro 25 aprile: rissa tra filopalestinesi ed ebrei al corteo dell’Anpi. Commemorati anche i caduti della Rsi

25 Apr 2014 12:16 - di Redazione

Un presidio di protesta è stato allestito da parte di antifascisti ed estremisti di sinistra aderenti ai centri sociali a Milano, che hanno preventivamente deciso di “monitorare” la commemorazione dei caduti della Rsi al cimitero Maggiore – evento che viene organizzato ogni anno al Campo 10, così come la contro-celebrazione al campo dei caduti della Rsi di Nettuno, che si è regolarmente svolta – generando una tensione strisciante che ha rischiato di tramutarsi in rissa. La cerimonia celebrativa allestita sul campo funebre si è svolta prima della manifestazione ufficiale alle tombe dei caduti partigiani, che in quel caso prevedeva la presenza delle autorità cittadine. Spintoni e urla tra un gruppo di filo-palestinesi e un altro appartenente alla comunità ebraica romana, invece, al corteo davanti alla stazione Colosseo della metropolitana di Roma, quello promosso dall’Anpi. Alcuni manifestanti che esponevano la bandiera israeliana sono quasi venuti alla mani con altri scesi in piazza e schierati dietro una bandiera palestinese. I carabinieri si sono frapposti tra i due gruppi, e solo la loro tempestiva reazione – unita all’intervento della Digos – ha impedito il contatto tra le due fazioni contrapposte, sventando così il rischio che i disordini alla partenza del corteo facessero ulteriormente degenerare la situazione. E sullo sfondo di questi scenari più di conflitto che di celebrazione festosa – episodi significativi che rappresentano l’altra faccia delle celebrazioni del 25 aprile: quella che continua a calcare le orme di un mal sopito odio civile – le note di Bella ciao che sono risuonate in una piazza di Pordenone, eseguite dalla banda cittadina al termine dei discorsi ufficiali. È stato il momento della cerimonia su cui si è maggiormente concentrata l’attenzione dei presenti, dopo le polemiche dei giorni scorsi per il divieto, poi rientrato, di eseguire il brano prima della partenza della rituale manifestazione.

 

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