Immigrazione, i neogollisti di Sarkozy fanno la voce grossa: la Ue cambi strada o è rottura
Il problema immigrazione diventa ogni giorno più esplosivo. L’Italia, in prima linea per posizione geografica, si trova ad affrontare sbarchi di massa difficili da gestire e l’Europa latita. C’è bisogno di maggiore coordinamento e di una maggiore efficacia nella gestione dei flussi migratori e del diritto all’asilo e bisogna affrontare subito il problema. A chiederlo, oltre al nostro Paese, adesso è anche il principale partito di centrodestra francese, l’Ump dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, che nel suo programma per le elezioni europee di maggio inserisce la proposta di creare un Commissario europeo all’Immigrazione, che sia a capo di un’agenzia incaricata di vegliare sull’applicazione del trattato di Schengen sulla libera circolazione. Il nuovo organismo, spiegano dal partito transalpino al quotidiano Le Figaro, sarebbe «incaricato dell’armonizzazione delle politiche sui visti, degli scambi di informazioni, del diritto d’asilo». Ma avrebbe anche poteri sanzionatori, e potrebbe quindi disporre «sanzioni, la sospensione o addirittura l’esclusione di uno Stato inadempiente» in materia di sorveglianza delle frontiere, gestione dei migranti e applicazione delle regole europee in materia di diritto d’asilo. La proposta, dice ancora l’Ump, nasce dalla constatazione che dopo la firma del «patto sull’immigrazione e l’asilo», durante il semestre francese di presidenza dell’Ue nel 2008, «non si è mai passati dalle parole ai fatti», soprattutto in materia di lotta all’immigrazione clandestina. Per questo, occorre una «riforma in profondità» del trattato di Schengen, centrata su una «disciplina comune sulle frontiere», la cui coerenza ed applicazione dovrebbe essere garantita proprio dal nuovo commissario e all’agenzia a lui affidata, vero e proprio «governo politico del settore». Il partito francese vuole però innovazione anche in materia di giustizia, e in particolare «che sia resa possibile l’espulsione verso i loro Paesi, fuori da Schengen, dei delinquenti recidivi e dei criminali, e prevedere nel diritto europeo che questo allontanamento possa essere associato a un divieto di ingresso della durata di tre anni». Sul fronte dell’asilo, infine, l’Ump pensa a una lista concordata a livello europeo di Paesi i cui cittadini hanno priorità nel trattamento delle domande per lo status di rifugiati. Se non ci saranno questi «seri progressi» nel funzionamento del trattato di Schengen, l’Ump francese si dice pronto a rispolverare la minaccia, formulata nel 2011 dall’allora ministro dell’Interno Claude Gueant, di sospendere la partecipazione della Francia all’accordo.