Gabrielli: ai primi di maggio la decisione su dove andrà la Concordia
La decisione sulla scelta del porto per lo smaltimento del relitto della Concordia «dovrà essere ragionata. Nel prossimo incontro, dopo Pasqua, chiediamo che la parte privata si presenti con una corposa documentazione, in modo che le autorità siano in grado nei primi giorni di maggio di risolvere la questione. La risoluzione non solo rasserenerà gli animi ma darà indicazioni» sul proseguo delle operazioni. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli in audizione alla commissione Ambiente della Camera. «Il tema del porto di destinazione – aveva premesso Gabrielli – è una cosa che vedrà attori il ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture e la Regione Toscana. A causa delle sollecitazioni cui sono sottoposte le strutture» del relitto della Concordia, «la dilazione temporale viene vissuta non solo da me, ma anche dai tecnici, con grande apprensione», quindi per la rimozione della nave dal Giglio «non stabiliamo delle date, ma faremo il prima possibile», ha aggiunto ricordando che «il mio mandato scade il 31 luglio», fine della gestione commissariale. «Noi auspichiamo che sia un porto italiano» a provvedere allo smantellamento della Concordia – ha aggiunto – anche perché «ricordo che dobbiamo ancora trovare un corpo. È vero però che il prezzo lo deve pagare la Costa, che è sempre una società privata, che può andare a gambe all’aria. I costi a carico dell’armatore sono stati finora 1,1 miliardi. Oggi ci scandalizziamo sull’ipotesi Turchia – ha proseguito Gabrielli – ma è lì che mandiamo le nostre navi militari. Da 25 anni in Italia non facciamo smantellamento di navi, le nostre navi militari le portiamo in Turchia. Attualmente in Europa il Paese meglio attrezzato è la Norvegia – ha aggiunto rispondendo alle domande dei parlamentari – ma non hanno optato per quel Paese per una questione di distanza», anche se l’offerta norvegese era «di prezzi inferiori rispetto a quelli turchi».