“Berlusconi per Renzi”. Ma è Roberto, candidato sindaco di FI. E il Pd va in tilt

17 Apr 2014 20:07 - di Gabriele Alberti

A Figline Valdarno il candidato sindaco di Forza Italia si chiama Roberto Renzi e il simbolo scelto contiene lo slogan “Berlusconi per Renzi”. Un caso di pura omonimia. Sul suo profilo Facebook il candidato forzista ride e scrive: «Un caso solo un caso, è in tutta Italia così, in fondo c’è il cognome del candidato». Già, in fondo si tratta del suo cognome e se è lo stesso del premier cosa

dovrebbe fare? Rinunciare a mettere il suo nome in una competizione in cui è candidato? Cambiare cognome? Eppure il Pd sta andando ai matti per questo slogan e polemizza in modo scomposto: «Quello di Forza Italia è solo un tentativo di raccogliere voti sfruttando il nome di Matteo Renzi», afferma la sua avversaria diretta, la candidata sindaco democratica di Figline, Giulia Mugnai evidentemente a corto di argomenti e di senso della realtà. «È una mossa disperata contro l’unica vera candidata», strilla. Da tempo Roberto Renzi sta conducendo una soddisfacente campagna elettorale tra i toscani di Figline e Incisa Valdarno, comune dell’hinterland fiorentino.  Il candidato azzurro ha tutto il diritto di scegliersi il suo simbolo, il logo  classico di Forza Italia con il nome del suo leader e, appunto, la scritta “Berlusconi per Renzi”. Certo, il simbolo è stato notato e ha fatto subito il giro del web. Si è pensato a un fotomontaggio all’inizio: si sa, i toscani sono dei buontemponi e non è mancato il senso dell’umorismo, di cui difettano tragicamente a sinistra. Invece, nessuno scherzo, è la pura verità. Il piccolo centro toscano andrà alle urne il prossimo 25 maggio con un election day per le europee. Candidati sono Giulia Mugnai e lui, Roberto Renzi, già noto consigliere comunale forzista, neanche a dire uno sconosciuto tra la sua gente. Ora prova il grande salto per la poltrona da sindaco. E così è stato inevitabile l’accostamento tra i due cognomi, quello di Renzi e quello di Berlusconi. Poi, se l’accostamento  dà ancora fastidio a chi non si dà ancora pace dell’accordo del Nazzareno tra i due leader, “renzianamente” diciamo loro: se ne facciano una ragione nel Pd, se ne sono capaci. Il candidato di FI ha dichiarato: «Ho accettato molto volentieri di candidarmi dopo le richieste di Forza Italia e Udc, perché dopo nove anni di consiglio comunale ritengo di essere pronto per questa nuova avventura». Avrebbe dovuto evitarlo solo per il cognome che porta?

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