Schumacher, c’è cauto ottimismo per il risveglio: segnali incoraggianti

12 Mar 2014 11:49 - di Giorgia Castelli

«Siamo e restiamo fiduciosi che Michael si risveglierà». Sabine Kehm, manager di Michael Schumacher, rompe il silenzio e riaccende le speranze sulla sorte del sette volte campione del mondo di Formula 1. «Ci sono ogni tanto dei piccoli segnali incoraggianti – ha scritto prudentemente in una nota – È sempre stato chiaro che questa lotta sarà lunga e difficile». Il pilota è ricoverato dal 29 dicembre scorso all’ospedale di Grenoble dopo una caduta sugli sci sulle piste di Meribel in Francia. «Michael si è ferito in modo molto serio. E questo è difficile per noi da comprendere dato che le circostanze in cui è caduto erano così banali e dato che in precedenza se l’era cavata in numerose situazioni critiche – ha proseguito la Kehm – Proseguiamo questa lotta insieme all’équipe medica nella quale abbiamo fiducia, la durata non ha importanza per noi. Cerchiamo di trasmettere a Michael tutta l’energia che abbiamo, crediamo tutti fortemente che questo aiuti Michael e che lui vincerà anche questa volta». Sono passati due mesi e mezzo da quando il campione tedesco ha avuto quel terribile incidente sbattendo la testa contro le rocce di un pezzo di raccordo – in neve fresca – fra le piste Biche e Chamoix. Subito soccorso, è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Grenoble dove le sue condizioni sono apparse sin dal primo momento disperate. Dopo due operazioni per ridurre la pressione endocranica, Schumacher è stato mantenuto in coma indotto, in condizioni definite prima “molto critiche”, poi, a distanza di settimane “stabili”, con una sostanziale ammissione di assenza di acuto pericolo di vita. Per alleggerire la pressione mediatica attorno allo staff medico dell’ospedale – circondato da centinaia di giornalisti da tutti il mondo – e alla vicenda tutta, la famiglia ha chiesto di rispettare il silenzio e il riserbo, senza credere a notizie speculative che non provenissero direttamente dalla manager o dalla struttura sanitaria. In una nota del 30 gennaio la manager ha confermato l’inizio del processo di graduale risveglio dal coma indotto con la riduzione della relativa terapia farmacologica. Il 6 febbraio dopo un tam tam in rete sulla presunta morte di Schumi e sulla sua morte cerebrale, l’ospedale di Grenoble in un comunicato ha smentito il suo decesso. Mentre le indagini della procura di Albertville sulla dinamica dell’incidente sono state chiuse il 12 febbraio, senza «aver rilevato infrazioni a carico di chiunque, visto che l’incidente è avvenuto fuori pista, con segnaletica e indicazioni in linea con le norme in uso in Francia e Schumacher che viaggiava a una velocità normale per quel tipo di neve e per uno sciatore esperto», come ha detto il procuratore Quincy, il campione, nello stesso periodo è riuscito a superare una polmonite, infezione abbastanza frequente in questi casi. Il 7 marzo è arrivata, poi, la notizia che Schumi ha iniziato a respirare autonomamente, sempre circondato dall’affetto della moglie, dei figli e dei tanti amici, fra cui Todt e Brawn, che quotidianamente gli parlano per stimolarne la ripresa. Ora al quadro generale si è aggiunto un altro piccolo tassello che fa ben sperare sulla sua ripresa.

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