La gita ai tempi della crisi: low cost e in Italia. Ma c’è anche chi dice: meglio in classe che in ostello

14 Mar 2014 19:51 - di Redazione

Uno su cinque preferirebbe restare a far lezione piuttosto che dormire in ostello. È il dato più sorprendente che emerge da una ricerca del portale Skuola.it sulle gite ai tempi della crisi. Il sito ha svolto l’indagine per capire come si svolgeranno i viaggi di istruzione ora che gli italiani devo stringere la cinghia, ma anche per cogliere gusti e orientamento dei ragazzi. Salvo che

per la questione ostelli, è emerso un quadro abbastanza scontato: le scuole si adeguano ai tempi e riducono al minimo l’esborso richiesto alle famiglie. Cala drasticamente l’uso del treno e dell’aereo, anche low cost, mentre torna in auge il vecchio pullman, che servirà il 70% dei ragazzi in gita. È assai meno comodo, ma anche assai meno oneroso. Solo il 17% degli studenti continuerà a viaggiare in aereo, equamente distribuito tra compagnie di bandiera e compagnie a basso costo. Il “cambio di passo” si tiene insieme con il cambio di meta: le capitali europee non sono più in vetta alle classifiche del turismo scolastico, che riscopre invece il patrimonio nazionale. La percentuale di quanti, causa crisi, finalmente visiteranno le nostre belle città d’arte o i nostri preziosi parchi naturali è esattamente la stessa di quanti viaggeranno in pullman: il 70%. Ma questo discorso vale solo per i fortunati che partiranno, che sono meno della metà del campione di 1100 studenti intervistato da Skuola.it: per l’esattezza, il 43%. La gita, dunque, non solo non è più un appuntamento imprescindibile dell’anno scolastico, ma è ormai chiaramente un lusso per la maggioranza dei ragazzi. Eppure, tra loro, c’è anche chi non è disposto a nessuna rinuncia e che, a fronte della prospettiva di una sistemazione “modesta”, preferisce starsene in classe. È quel 20% che non si sogna nemmeno di accogliere l’offerta di stanze scontate al 50% avanzata dall’Aig, l’Associazione italiana ostelli della Gioventù. Non solo: questi due studenti su dieci che non rinuncerebbero alle comodità per alcun motivo non sono affatto mosche bianche. Sono sono quelli più rigorosi fra una moltitudine che, comunque, guarda davvero di traverso alla possibilità di dormire nelle spartane camerate degli ostelli: il 45% del campione intervistato, infatti, ha risposto al sondaggio chiarendo che dormirebbe in una di queste strutture solo se proprio non ci fosse altra alternativa.

 

 

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