In causa da 21 anni. I familiari: «Se si fosse trattato di condannare il Cav, sarebbe già finita»

27 Mar 2014 19:00 - di Giovanni Trotta

I familiari attendono da oltre 21 anni di essere risarciti ma la causa si trascina ancora tra mille intoppi, compresa la misteriosa sparizione di verbali e fascicoli, senza che se ne intraveda la conclusione. È quanto denunciano gli eredi dell’insegnante Maria Giovanna Ragozzino, vittima 1992 di in un incidente stradale avvenuto l’11 dicembre 1992 sulla SS 372 Benevento Caianiello. La donna, che era in una delle due autovetture che si scontrarono, morì all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo 17 giorni di coma. I fratelli Geppino, Ugo ed Elsa rivolgono adesso un appello al ministro della Giustizia per sollecitare la conclusione della causa civile e ottenere il risarcimento da parte delle assicurazioni: «A tutt’oggi ancora siamo in attesa che venga scritta la parola fine a una tragedia che riviviamo ogni qualvolta siamo chiamati nelle aule dei tribunali». I familiari della vittima affermano che dopo una «sibillina sentenza» della corte di Appello di Napoli emessa nel 2011 «le compagnie assicurative dell’epoca anno fatto ricorso in Cassazione per averne una interpretazione chiara e definitiva. In poche parole, dopo oltre 21 anni dalla morte di nostra sorella bisogna continuare ancora nel pellegrinaggio dei santuari giudiziari. Durante il percorso della procedura sia di primo (Tribunale di Benevento) che di secondo grado (Tribunale di Napoli) sono spariti verbali e fascicoli e tali sparizioni sono state puntualmente denunciate alla Procura di Benevento e di Napoli. Non vogliamo pensare – aggiungono ancora provocatoriamente gli eredi di Maria Giovanna Ragozzino – che se il proprietario della due assicurazioni interessate fosse stato l’on. Silvio Berlusconi la vicenda risarcitoria si sarebbe risolta con il massimo impegno della Giustizia, sia nei tempi che nel quantum. Confidiamo – concludono – in un intervento del neo ministro Orlando affinché questi possa dimostrare che in Italia qualcosa può veramente cambiare, magari iniziando dalla Giustizia, una giustizia uguale per tutti».

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