“Fallo per la Danimarca”: per incrementare le nascite Copenaghen inventa le sexy vacanze (il video)

31 Mar 2014 13:01 - di Redazione

“Fallo per la Danimarca!”. Spopola sul web la campagna pubblicitaria di un’agenzia di viaggi danese che premia le coppie che in vacanza riescono a concepire un figlio. Il pretesto è dato da una crisi sempre più drammatica delle nascite nel Paese. Davanti al governo che trascura il problema, la Danimarca è al 190mo posto nella classifica mondiale della natalità, fanalino di coda dei Paesi scandinavi (10 neonati ogni mille abitanti contro i 13 della vicina Norvegia, superata anche da Svezia e Finlandia) è arrivata l’iniziativa dell’agenzia di viaggi Spies. Per partecipare al concorso e contrastare il fenomeno in forte aumento delle nascite zero, il regolamento prevede tre condizioni. Primo comprare un biglietto per una vacanza in una città romantica (a scelta tra Barcellona, Berlino, Londra, New York, Parigi e Roma) ottenendo uno sconto “ovulazione”. Secondo, partire per la vacanza, terzo inviare una foto del test di gravidanza positivo per dimostrare di aver concepito il bambino in quei giorni. Così si potrà partecipare al concorso che permetterà di vincere molti prodotti utili per i primi tre anni di vita del bambino e una vacanza per la nuova famiglia in uno dei resort offerti dall’agenzia. Una campagna pubblicitaria virale che ha registrato un boom di condivisioni su youtube. Dietro l’aspetto ironico della campagna, un tema sentito dai cittadini danesi. A Copenaghen la liberalizzazione dell’aborto era di fatto consentita sin dalla fine degli anni Trenta. Dal 1973 il governo ha introdotto l’aborto a richiesta della donna nel primo trimestre di gravidanza e la tendenza è quella a una vera e propria forma di eugenetica. Dal 2004  è stata avviata una campagna che prevede l’accesso gratuito ai test prenatali per l’individuazione della sindrome di Down e che in 25 anni dovrebbe rendere la Danimarca la prima nazione al mondo “Down Free”. Infatti, secondo il piano del governo, entro il 2030 la sindrome di Down (trisomia 21) scomparirà nel Paese grazie alla diagnosi prenatale, che permette di individuare ed eliminare prima della nascita i bambini affetti dalla malattia genetica. Basterà una campagna pubblicitaria per invertire il trend?

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