“Ben fatto!”. Dopo i coretti a scuola, ecco le paginate di pubblicità per ringraziare Renzi in anticipo…

15 Mar 2014 13:12 - di Luca Maurelli

Trenta-quarantamila euro investiti in spot per ringraziare il premier Renzi di aver varato provvedimenti che non ha ancora varato e che chissà mai se e quando varerà. Incredibile ma vero, in Italia ormai funziona così: da quando s’è messo in moto il carro del rottamatore fioccano poesie, celebrazioni di intimità familiare, coretti infantili, corsivetti smaliziati, è tutto un pullulare di agiografie sul premier che gioca a calcetto, che si alza all’alba e che trebbia frasi su Twitter in pigiama. La pubblicità a pagamento, però, ci mancava.

“Ben fatto!”, è scritto a caratteri cubitali su due pagine acquistate da un’associazione di imprenditori italiani, a caro prezzo, su Repubblica e Corriere della Sera. Ma “ben fatto” cosa? Mistero. A leggere i giornali, almeno nelle pagine non pubblicitarie, a Palazzo Chigi non è ancora successo nulla, a parte la conferenza stampa con le slides che annunciano misure di riduzione della pressione fiscale. Forse a fine aprile, forse a maggio, comunque in un futuro prossimo venturo. Eppure un’autorevole associazione che riunisce 35mila aziende industriali e distributive nel settore dei beni di largo consumo ha ritenuto di investire un po’ delle quote dei propri associati in uno spottone di ringraziamento anticipato al premier. Con tanto di richiamo dell’hashtag renziano “laSvoltabuona”. È il primo caso al mondo di  “endorsment paranormale”, un sostegno preventivo basato su percezioni extrasensoriali. Si scherza, ovviamente.

Eppure quest’ansia di celebrare l’avvento del nuovo, di incoronare l’ex sindaco di Firenze, di esaltare misure fiscali ed economiche che non sono state ancora adottate (nè tantomeno coperte) è preoccupante, forse al pari di quei coretti cantati per Matteo dai bambini in una scuola siciliana. Denota confusione, sbandamento, incertezza, voglia di trovare sponde. Niente di male, sia chiaro. Ma che tristezza. Non si capisce se dietro l’iniziativa dell’associazione di imprenditori ci sia la volontà di cavalcare un ritrovato ottimismo da trasmettere ai propri iscritti o di accreditarsi come categoria alla nuova classe dirigente italiana che ha il volto giovane e sorridente di Matteo Renzi. Il quale, non dimentichiamolo, sta volando in Europa accompagnato dai grandi manager delle aziende di Stato o dei colossi privati (da Fulvio Conti dell’Enel a Mario Greco delle Generali e Giovanni Aleotti di Menarini) , alcuni impegnati nello sforzo di farsi confermare, altri nel tentativo di strappare aiuti sul cuneo fiscale. Ben fatto, Matteo. Ma, per favore, spiega agli industriali che c’è un modo migliore per investire i soldi che parlarsi dai giornali, esistono pur sempre i telefoni.

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