Stalking all’università di Catania: il giudice vieta al professore di avvicinarsi alla dottoranda

22 Feb 2014 19:37 - di Redazione

Stalking all’università di Catania, per un’ossessione che un professore giustificava con la parola amore. Era diventato un incubo per una dottoranda, meno che trentenne, la morbosa e passionale attenzione che le riservava un collega affermato: un docente di 48 anni, di ruolo,

adesso indagato per atti persecutori nei suoi confronti. Una vicenda cominciata tre anni fa che è culminata con l’emissione di un’ordinanza cautelare del Gip che impone all’uomo il divieto di avvicinamento alla donna e la precisa prescrizione di non comunicare con la vittima in alcun modo. Il provvedimento è stato notificato al docente dalla polizia postale e delle comunicazioni di Catania, che ha eseguito le indagini. Per il prof è già scattato il divieto di avvicinamento alla giovane collega e dovrà resistere alla tentazione di affacciarsi a qualche stanza più in là dalla sua: quella dove lavora la dottoranda è infatti non lontana, nello stesso corridoio. Il tutto avviene nella facoltà di Catania dove la dottoressa si è laureata, specializzata e dove sta svolgendo un dottorato di ricerca finanziato da una borsa di studio. Sul professore trapela poco, soltanto che è sposato e che è uno stimato docente dal mondo accademico. Investigatori e Procura si trincerano dietro il riserbo, senza rendere noto neppure qual è la facoltà, per tutelare la vittima e impedirne l’identificazione. In facoltà, lei, intanto, continuerà a trovare chi ha denunciato per stalking, dopo un’escalation nella persecuzione, con attenzioni che piano piano sono diventate sempre più “pesanti” nei modi e nei contenuti. Tanto che quando la dottoranda ha chiuso ogni tipo di comunicazione lui ha cominciato anche a aggredirla verbalmente con e-mail e su Facebook, oltre a perseverare in pedinamenti e appostamenti. Inutili si sono rivelati gli inviti dei colleghi del docente che lo hanno sollecitato a recedere dal suo comportamento. Nulla lo ha fermato. E sono crescite, invece, l’ansia e la paura nella dottoranda che, dopo avere ricevuto lettere passionali con contenuti al limite della decenza, lo ha denunciato, perché la sua vita era diventata invivibile, tanto da costringerla a cambiare abitudini. Il prof e la dottoranda continueranno a frequentare la stessa facoltà: lui, incensurato, è stato però “ammonito” e messo alla “prova” dei fatti da parte della magistratura.

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