Renzi al Colle, nel vertice notturno anche l’ipotesi di una staffetta a Palazzo Chigi. Ma Letta non si arrende

11 Feb 2014 9:01 - di Luca Maurelli

L’immagine è di un uomo che cammina da solo, in strada, con i suoi dubbi. Dietro di lui il Colle, davanti i contorni confusi di Palazzo Chigi che oggi rappresenta la tentazione, la proposta indecente, il tradimento del patto. Ma anche l’unica via d’uscita alla claustrofobia delle urne chiuse: andare al governo, senza voto, con il via libera del Capo dello Stato. Ma a chi conviene tutto ciò? C’è tutto lo smarrimento del leader in balìa della politica romana sul volto di Matteo Renzi, reduce dal vertice notturno con Napolitano. Due ore di faccia a faccia a sorpresa al Quirinale che non sembrano aver definito una situazione ancora tutta da costruire. È questa l’impressione che si ha in ambienti parlamentari della maggioranza sul colloquio tra Giorgio Napolitano e Matteo Renzi al Colle di ieri sera al Colle. Al termine, il segretario Dem esce da un ingresso laterale senza fare dichiarazioni e, a quanto sembra da alcune foto, scuro in volto.

Per il resto, totale riserbo, non una parola sia da parte dello staff del segretario del Pd che da parte delle fonti quirinalizie. Tutto tace. A parlare sono alcune fonti parlamentari della maggioranza che non traggono dal silenzio, almeno quello ufficiale, di entrambe le parti, nessuno spunto che possa evidenziare passi in avanti nella complessa trattativa sul rilancio dell’azione di governo chiesta dallo stesso Matteo Renzi, anche se circondata da un corollario di indiscrezioni politiche sulla reale volontà del segretario dem di voler far continuare l’esperienza dell’Esecutivo guidato da Enrico Letta. Un quadro che porta qualcuno nella maggioranza anche ad ipotizzare un braccio di ferro tra Quirinale, che continuerebbe a chiedere stabilità e continuità, e segretario del Pd. Una ipotesi tutta da verificare visto il riserbo totale che ha circondato l’incontro. Nelle prossime ore, tra oggi e giovedì, è atteso al Colle proprio il presidente del Consiglio, che non molla la presa ma rilancia mettendosi al lavoro per provare a presentare al Capo dello Stato un progetto che dovrebbe proiettare la sua compagine almeno fino all’inizio del prossimo anno. Con un programma definito in più punti. Intanto, Matteo Renzi si prepara ad incontrare i suoi deputati in mattinata per fare il punto della situazione mentre in Aula, alla Camera, nel pomeriggio, cominceranno le votazioni sulla delicata partita della legge elettorale. L’ipotesi della staffetta Letta-Renzi, con la benedizione di Napolitano, non è del tutto esclusa, come confermano i fedelissimi di Matteo. «Perché Renzi vada a Palazzo Chigi ci dovrebbero essere condizioni chiare. Invece in questa richiesta a Renzi di rendersi disponibile ci sono interessi confliggenti: non tutti coloro che insistono hanno a cuore il bene del paese, per alcuni è il modo migliore per bruciarlo», dice la governatrice del Friuli-Venezia Giulia e membro della segreteria del Pd, Debora Serracchiani, in un ‘intervista a Repubblica. Per Serracchiani il segretario del Pd “correttamente aspira a una legittimazione popolare: quello resta l’obiettivo primario. Ma – aggiunge – credo anche che sono tantissime le spinte ricevute da più parti per sostituirsi a Letta. Lo ha già detto e spiegato: il punto fondamentale non è quello che conviene a lui, ma quello che conviene agli italiani”.

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