Il futuro premier fa perdere consensi al Pd: la maggioranza degli italiani chiede di tornare al voto

18 Feb 2014 11:12 - di Redazione

La consacrazione di Matteo Renzi a Palazzo Chigi non favorisce il Pd che cala nelle intenzioni di voto, mentre il centrodestra unito, se si andasse alle urne oggi, vincerebbe le elezioni. È quanto emerge dal sondaggio realizzato da Ipr Marketing per la tramissione de La7 Piazzapulita andata in onda lunedì sera.  Secondo l’istituto di ricerca, per la prima volta dall’era di Renzi il Partito democratico va sotto il 30%, attestandosi al 29.5%. Ha perso circa due punti negli ultimi due giorni, proprio quelli cruciali che hanno dato particolare visibilità al sindaco di Firenze e al suo partito. Quasi conseguentemente, registra un lieve incremento il Movimento 5 Stelle (23%), ma soprattutto degli indecisi che arrivano al 20%, acquistando cinque punti nel corso dell’ultima settimana. Nel sondaggio sui leader politici, lo stesso Renzi perde qualche punto, pur rimanendo in testa con il 45%, seguito da Letta che dopo il siluramento aumenta arrivando al 36%. Berlusconi e Alfano sono invece stimati ex aequo al 25%, mentre chiudono la classifica Grillo (18%) e Di Battista (10%). In particolare, la gestione della crisi di governo e la staffetta non sono piaciute agli italiani. Secondo il sondaggio il 48% degli italiani pur dichiarandosi favorevole a un incarico a Renzi, crede che si sarebbe dovuto passare per le elezioni. La pensa così il 43% dell’elettorato del Pd, il 73% di Forza Italia e il 21% del Movimento 5 Stelle. Solo il 6% esprime un giudizio completamente positivo, mentre il 35% è completamente negativo.

Inoltre, per gli interpellati il nuovo esecutivo non avrà vita facile: gli italiani ritengono che Renzi dovrà affrontare le stesse problematiche di Letta e non è detto che possa essere più forte nel superare lo stallo politico. Infatti solo il 22% ritiene che il futuro premier avrà vita facile nell’andare avanti con il suo governo. Tra l’altro, anche la possibilità che Renzi possa concretizzare il suo cronoprogramma è abbastanza limitata. Non più di un cittadino su cinque pensa che i propositi programmatici del neo premier saranno concretizzati così come Renzi ha detto. Questo scetticismo si produce nel fatto che gli itailani non vedono questo come un governo di fine legislatura. Circa la metà ritiene che durerà al massimo un anno e solo per il 12% arriverà nel 2018. Tra le alleanze più gradite dagli italiani prevale un’ipotetica alleanza Pd-M5S (35%) seguita da Pd-Forza Italia (20%). Tra gli elettori del Partito Democratico, invece, prevale nettamente (43%) un’alleanza con Sel. Queste, nel dettaglio, le intenzioni di voto raccolte lunedì 17 febbraio. Pd 29,5; M5S 23,0; Forza Italia 22,5; Nuovo Centrodestra 5,0; Lega 4,0; Sel 2,5; Udc 2,5; Fratelli d’Italia 2,5; Scelta Civica 1,0; Altri 7,5; Totale 100,0 indecisi 20,0 astenuti 25,0

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