Nigeria, Boko Haram alza il tiro. È l’onda lunga del Biafra…

27 Feb 2014 19:22 - di Antonio Pannullo

E chi se lo dimentica il Biafra? Negli anni Settanta si diceva “biafrano” per indicare una persona eccessivamente magra, emaciata. Morì un milione di persone in quella vicenda. Ma che c’entra con la Nigeria odierna? C’entra, c’entra. Il Biafra, nel Sud dello Stato africano più popoloso, era abitato in prevalenza dall’etnia degli Ibo, cristiani. Nelle altre regioni del Paese, ma soprattutto al nord, vi erano – e vi sono – le etnie degli Hausa, maggioritaria e musulmana, e Yoruba, divisa tra cristiani, musulmani e animisti. Tradizionalmente il Sud è la parte più produttiva della Nigeria, mentre il Nord è più povero. Per questo – anche per questo – il Biafra tentò la secessione, ma dopo tre anni di inferno e di blocco totale, fu riassorbito dalla Nigeria e perse tutto, anche il nome. Nel 1969 ci fu anche un attacco a un impianto petrolifero italiano nel quale persero la vita dieci nostri connazionali. Perché questa vecchia storia? Perché il gruppo jiahdista Boko Haram (letteralmente “l’educazione occidentale è peccato”) viene dal Nord e da un decennio sta massacrando non tanto i cristiani in quanto tali, ma gli Ibo, nemici secolari. L’abbiamo visto in Ruanda e Burundi quanto siano feroci e inestinguibili gli odi etnici in Africa. Solo durante il periodo coloniale si erano un po’ sopiti, o forse non lo si veniva a sapere, oppure non importava a nessuno. Fatto sta che adesso Boko Haram ha alzato il tiro, causando già un migliaio di morti nelle ultime settimane e circa 300mila profughi, la metà dei quali bambini. Una quarantina le vittime solo nelle ultime ore, dopo che è stato preso di mira un collegio religioso. E nelle ultime settimane vi sono stati attacchi a chiese, conventi, a botte di decine di morti ogni volta. Notizie peraltro piuttosto silenziate dai media internazionali. Non si sa esattamente quanti siano gli aderenti di Boko Haram , ma si sa che sono giovani, parlano solo arabo e sono armati pesantemente. Probabilmente hanno contatti con altre centrali del terrore di Ciad, Niger e Somalia. La Nigeria conta 170 milioni di abitanti, il che vuol dire che un quinto degli africani abita qui, e la povertà è qualcosa di inimmaginabile, aggravata dal fatto che la Nigeria è uno dei Paesi più ricchi del continente, non fosse altro che per il petrolio. Petrolio sfruttato da imprese straniere ma soprattutto dalla classe dirigente della nazione africana. Nelle regioni dove si estrae il greggio agisce il Mend, il Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger, che da anni attacca le strutture straniere rivendicando condizioni di vita migliori per la popolazione locale e la salvaguardia dell’ambiente.

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