Migliaia in piazza a Madrid contro la legge che limita l’aborto. Sit-in e iniziative anche in altre città europee
Alcune migliaia di persone hanno manifestato a Madrid contro il progetto di riforma della legge sull’aborto, approvato a dicembre dal governo Rajoy. Dietro lo slogan «no penar para abortar» («non soffrire per abortire»), per l’iniziativa “Un treno per la libertà” si sono riunite oltre cento associazioni da tutto il Paese. I manifestanti, infatti, hanno raggiunto la capitale su alcune decine di treni e bus e, dopo essersi dati appuntamento alla stazione di Atocha, hanno marciato lungo il Paseo del Prado fino al Congresso dei deputati, dove hanno consegnato un manifesto contro la proposta di legge, che prevede la possibilità di abortire solo in caso di stupro, di grave rischio per la salute fisica e psichica della donna, dietro presentazione del certificato di due medici, e in caso di malformazione del feto, ma solo quando questa sia incompatibile con la vita. Soprattutto, la nuova legge fa decadere la possibilità per le donne di abortire entro la 14esima settimana, che invece era stata introdotta dalla legge approvata dal governo Zapatero nel 2010. «Yo decido» e «Gallardòn, dimission» sono stati fra gli slogan intonati dai manifestanti, che chiedono il ritiro della riforma e le dimissioni del ministro di giustizia, Alberto Ruiz Gallardòn, promotore del progetto di legge. Contemporaneamente a quella di Madrid, si sono svolte manifestazioni in altre città europee, anche sulla scorta degli allarmi lanciati dalle associazioni spagnole, secondo le quali la legge Gallardòn mette a rischio la possibilità di abortire anche negli altri Stati del Vecchio continente. Presidi e cortei, che hanno tutti avuto come meta le ambasciate e i consolati spagnoli, si sono svolti in città come Londra, Bruxelles, Amsterdam e Roma. In Italia, sit-in e iniziative si sono svolte anche in altre città, fra le quali Bologna, Vercelli, Cosenza, Catania e Siena. La manifestazione di sostegno più consistente, però, si è svolta a Parigi. Probabilmente, non a caso: appena una decina di giorni fa, 40mila persone avevano partecipato alla “Marcia per la vita” contro l’aborto, al grido di «Viva la Spagna».