Luxuria alla disperata ricerca di riflettori: ora racconta la tremarella avuta in Russia

21 Feb 2014 18:52 - di Franco Bianchini

Prima ha cercato di tornare alla ribalta con la protesta in Russia, ora cerca di far notizia raccontando la sua paura e le lacrime versate. È Luxuria, che tenta in ogni modo di stare sotto i riflettori, un po’ da ex politica e un po’ da personaggio dello spettacolo, dall’Isola dei famosi ai Giochi Olimpici di Sochi. Ora si fa intervistare per raccontare il suo stato d’animo, la tremarella, tanto per far capire che lì, in Russia, c’è un mostro chiamato Putin, una repressione senza precedenti, e che Stalin al suo confronto era un santo. «La seconda volta che mi hanno fermata ho avuto veramente paura che mi picchiassero e mi mettessero in carcere», ha detto Vladimir Luxuria a Verissimo. Sbarcata ai Giochi per protestare contro la legge russa che vieta la propaganda gay, la sera di domenica 16 febbraio è stata trattenuta in caserma per ben tre ore. Il 17 febbraio  l’ex parlamentare (forse dimenticando la grande paura) è tornata al Parco Olimpico vestita con i colori dell’arcobaleno per proseguire con la sua “battaglia”. Alla seconda provocazione la situazione si è complicata: «Con il mio regolare pass – ha raccontato – ho superato il tornello per andare a vedere la partita di hockey. Appena superata la barriera, ho iniziato a urlare “essere gay è ok” e sono stata circondata da dieci persone, chi in divisa chi no, che mi hanno fermata e strattonata. A causa dei tacchi che portavo sono caduta e loro, per fare veloce, mi hanno rialzata dalle spalle, una spalla mi fa ancora male. A quel punto mi hanno caricata, con Pio e Amedeo delle Iene, in auto. Mi hanno tolto il pass e dopo un po’ hanno fermato l’auto e ci hanno buttato giù, in piena campagna. Ho avuto veramente paura – ha spiegato – e quando la macchina è ripartita e ci hanno lasciato lì, ho tirato un sospiro di sollievo. Mi tremavano le ginocchia, ho anche pianto. Alla fine siamo riusciti a spiegare all’Unità di Crisi dove eravamo e sono venuti a prenderci. Ci hanno scortato fino al posto di polizia e lì i poliziotti mi hanno impedito di rilasciare interviste». Fatto sta che Luxuria non è stata arrestata, non è stata picchiata, non è stata messa in carcere. Quindi il mostro non è stanto cattivo come lei vorrebbe far credere. E poi anche Putin si chiama Vladimir.

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