La Finanza indaga su Novartis e Italfarmaco: strategia collusiva per far alzare i prezzi dei farmaci antitumorali

7 Feb 2014 11:26 - di Redazione

La segnalazione è partita dall’Agenzia Regionale Centrale Acquisti della Regione Lombardia, competente a bandire gare d’appalto per l’acquisto aggregato dei farmaci destinati alle aziende sanitarie
locali. Nel mirino dell’Agenzia due aziende di primo piano, la Novartis e l’Italfarmaco, e le gare, bandite in tre regioni italiane, per la fornitura di alcuni farmaci antitumorali a base di un particolare principio attivo, l’octreotide acetato.
Il forte sospetto è che le aziende abbiano disertato assieme le gare per poi ripresentarsi successivamente in maniera da far levitare il prezzo del farmaco, creando una sorta di cartello. Un’accusa infamante se si pensa che al centro della vicenda ci sono migliaia di malati di tumore.
Fatto sta che, dopo la segnalazione dell’Agenzia Regionale Centrale Acquisti della Regione Lombardia, la palla è passata all’Antitrust che ha avviato un’istruttoria formale  nei confronti di Novartis Farma e Italfarmaco per verificare l’esistenza di una possibile intesa restrittiva della concorrenza realizzata proprio in occasione delle gare bandite da tre Regioni italiane per la fornitura del farmaco per la cura di alcune tipologie di tumori.
Sotto esame, secondo l’Autorità per la concorrenza ed il mercato, sono i comportamenti delle due aziende in occasione delle gare bandite da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto tra il 2010 e il 2013 con possibili effetti negativi sul costo dei farmaci a carico degli Enti sanitari.
Il procedimento, «notificato oggi alle parti nel corso di alcune ispezioni, condotte in collaborazione con il Gruppo Antitrust del Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di Finanza – rivela l’Antitrust – è stato avviato alla luce di una segnalazione dell’Agenzia Regionale Centrale Acquisti della Regione Lombardia, competente a bandire gare d’appalto per l’acquisto aggregato dei farmaci destinati alle aziende sanitarie locali». La segnalazione, invece, riguarda l’esito delle gare bandite nel periodo 2010-2013, con particolare riferimento ai lotti relativi al principio attivo denominato octreotide acetato nei dosaggi 10, 20 e 30 mg.
Gli elementi a disposizione, spiega l’Antitrust, «potrebbero fare supporre una possibile intesa illecita tra le due imprese alla luce di una mancata partecipazione alle gare in via autonoma e successivi tentativi di partecipazione alle stesse gare in raggruppamento temporaneo d’impresa nonché l’offerta di prezzi esattamente uguali. Si tratta di comportamenti che potrebbero costituire elementi di un’unica strategia collusiva tra le due imprese, tesa ad evitare il confronto competitivo per la fornitura di octreotide nei dosaggi richiamati agli enti sanitari, con l’obiettivo di massimizzare i relativi profitti, sulla base di una ripartizione del mercato concordata a partire dalle rispettive quote storiche di mercato». Un’accusa grave che getta un’ombra sulla Novartis, una delle più grandi multinazionali farmaceutiche del mondo che opera in 140 Paesi e ha il suo quartier generale a Basilea, in Svizzera.
La ripartizione dell’offerta, se verificata, potrebbe avere avuto conseguenze negative sulla spesa per farmaci sostenuta dai diversi sistemi sanitari regionali perché spiega l’Agcm la cui istruttoria deve concludersi entro il 30 giugno 2015: «quando una gara va deserta, la fornitura di farmaci avviene tramite contratti direttamente stipulati dai singoli enti con le imprese fornitrici a prezzi che non beneficiano degli sconti tipici delle gare che, al contrario, attraverso il confronto concorrenziale, consentono un più efficace perseguimento di risparmi di spesa anche grazie all’aggregazione della domanda».
Dopo la diffusione della notizia dell’istruttoria avviata dall’Autorità, la Novartis ha reagito con un comunicato nel quale sostiene di collaborare «a pieno con l’Autorità, nella quale ripone la massima fiducia, e ribadisce che il proprio operato nell’ambito delle gare ospedaliere è costantemente ispirato a principi di trasparenza e correttezza». Nella sua nota la Novartis sottolinea che «la Sandostatina LAR (octreotide) è un agonista del recettore della somatostatina di tipo 2 indicato per il trattamento dell’acromegalia e della sindrome da tumori endocrini gastro-entero-pancreatici».

Commenti

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  • Ando 22 Marzo 2019

    E’ un caso che gli stessi medicinali, all’estero (v. Spagna o Turchia) costino 1/3 che in Italia?
    I produttori sono gli stessi (Novartis).
    Perché là si accontentano di molto meno?