Incontro Renzi-Berlusconi, Grillo è divorato dall’ansia e lancia il sondaggio: «Che cosa si sono detti?».

21 Feb 2014 17:32 - di Aldo Di Lello

Ora Beppe Grillo è davvero in crisi. Non tanto nei sondaggi, quanto nella capacità di “egemonia” mediatica. Per il leader del M5s è un vero problema. Perché la sua arma più potente è stata finora quella di dettare, lui da solo, i temi del confronto con le altre forze, anche attraverso le iniziative più sgangherate e impudenti. I massmediologi direbbero che fino ad oggi Grillo è stato “lepre” e ha quindi costretto gli avversari a inseguirlo sui terreni che gli erano più congeniali. Da qualche giorno però il comico genovese appare sempre meno “lepre” e sempre più “inseguitore”. La “lepre” che tutti inseguono è oggi un’altra e si chiama Matteo Renzi. Durante la diretta streaming con Grillo, il premier incaricato ha peraltro mandato al tappeto l’avversario intimandogli beffardamente «non è il tuo show, esci dal blog». Oltre a Renzi, c’è poi anche un’altra vecchia lepre che ha ripreso a correre: Silvio Berlusconi.  Il giallo del colloquio riservatissimo di sei minuti tra il Cav e il sindaco ha messo Grillo in una grande agitazione, perché da lì ha cominciato  a capire che lo “show” non è più il suo. E allora s’è messo anche lui a inseguire. Ecco infatti che cosa  scrive Beppe Grillo sul suo blog, dove lancia un sondaggio tra gli attivisti per «decidere» quali siano stati gli argomenti di conversazione tra Berlusconi e Renzi: «Nessuno si scandalizza di questo affronto ai cittadini onesti. Sei minuti. Una sveltina. Di cosa hanno discusso i due Padri della Patria? Di quali riforme? Della Giustizia? Della legge elettorale pret à porter per vincere le elezioni ed escludere il M5S? Di Mediaset e di Mondadori?».

Mastica amaro, il comico. E lo si capisce anche dal livore che scarica in queste parole: «Lo Stato è un loro affare privato, Berlusconi-Renzie, da nascondere ai cittadini». I giornalisti, continua il leader M5s, «hanno sparato ad alzo zero sull’incontro Renzie-Grillo e hanno tralasciato di spiegare perché un condannato in via definitiva per frode fiscale abbia potuto discutere per un’ora e mezzo con Renzie degli obiettivi del governo. Dovrebbe essere agli arresti domiciliari, invece pontifica nei telegiornali. È uno statista resuscitato come Lazzaro da Renzie. Prima a poi qualcuno lancerà questo hastag:  #grillostaisereno. 

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