Grillo caccia quattro senatori, in bilico altri due. E i renziani si fregano le mani…
L’annuncio arriva direttamente da Beppe Grillo: in quasi 30 mila hanno votato per ratificare la delibera di espulsione dei 4 senatori M5s. In poco più di 13 mila hanno votato contro. I militanti del M5S iscritti al blog di Beppe Grillo hanno decretato l’espulsione dei quattro senatori “dissidenti” Francesco Campanella, Lorenzo Battista, Luis Orellana e Francesco Bocchino. Ha favore dell’espulsione hanno votato 29.883 utenti web, contro 13.485. In totale i votanti sono stati 43.368. Al gruppo dei grillini Palazzo Madama gli animi sono ancora tesi e, al di là delle distanze politiche tra i contendenti, lo scontro in molti casi è divenuto una questione personale. Qualche senatore usa la parola «faida» per descrivere le divisioni interne. Il momento più aspro del confronto si è avuto nel corso dell’assemblea di tutti i senatori: gli animi si sarebbero riscaldati – viene raccontato da alcuni partecipanti – al punto che sono volate anche offese molto pesanti. «Opportunisti» e «venduti» sono gli epiteti più volte riferiti ai dissidenti. Una offesa definita «irripetibile» è stata rivolta alle senatrici Alessandra Bencini e Maria Mussini al punto che anche quest’ultima sarebbe arrivata al punto di minacciare le proprie dimissioni. Quattro senatori che potrebbero diventare presto almeno sei se non addirittura in grado di arrivare a dieci e formare un gruppo autonomo, così da far gola al governo Renzi. Non a caso, sui blog grillini è già uscito il simbolo degli scissionisti. «Campanella ci dica se è vero questo simbolo: Movimenti attivisti liberi? Ecco perché vanno espulsi», va all’attacco Riccardo Nuti. Campanella per tutta risposta ha spiegato così la “genesi” del simbolo: «In una chat privata, un amico ci appiccica un simbolo a metà tra quello di Forza Italia e quello di un detersivo. L’onorevole Nuti, politico nuovo (che sa molto di vecchio) si lancia all’attacco, assistito dalla sua squadretta palermitana. Basta per far partire la macchina del fango? Decidete voi…». E la Rete ha deciso. L’ipotesi di una scissione, a questo punto, diventa più probabile. «Ho ascoltato il video di Beppe Grillo. Ha davvero un atteggiamento da caporale – commenta il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda – Mi auguro che i senatori cosiddetti “dissidenti” non si dimettano dal Senato. Non sarebbe giusto e non sarebbe nemmeno democratico». Un modo non tanto criptico per dire: porte aperte ai grillini in fuga.