Dai volantinaggi per il Pci alla Banca d’Inghilterra: l’irresistibile ascesa di Lucrezia Reichlin

8 Feb 2014 10:16 - di Guido Liberati

Ci sarebbe anche un’italiana tra i possibili candidati per il posto di vicegovernatore della Banca d’Inghilterra la cui lista di “nomination” si sta mettendo a punto proprio in queste ore a Londra. Secondo il Times tra i nomi dei papabili comparirebbe anche quello di Lucrezia Reichlin, docente di Economia presso la London Business School e responsabile per la ricerca alla Bce tra il 2005 e il 2008. Stando alle indiscrezioni raccolte dal Times le caratteristiche di Riechlin ne farebbero un candidato ideale, visto che per la posizione – che comporta responsabilità dirette per la politica sui tassi- si preferirebbe una donna, di estrazione accademica e con esperienza di livello senior in un ruolo di management presso una banca centrale. Sarebbe infatti intenzione manifesta del nuovo governatore della Bank of England, il canadese Mark Carney, di svecchiare quello che in maniera troppo stantia viene visto come un “gentleman’s club” aprendo proprio a professioniste donne in posizioni chiave. La Reichlin commenta le indiscrezioni dicendo che è «un onore» che venga fatto il suo nome ma che si riserva di decidere se avanzare la propria candidatura, considerando il fatto che, sottolinea «il mio interesse principale è verso l’area euro. ‘Non ho fatto domanda, ho tempo credo fino a lunedì».

Lucrezia Reichlin, classe 1954, romana, economista come il fratello Pietro, è figlia del nome storico del Pci Alfredo Reichlin e di una delle fondatrici del manifesto, Luciana Castellina. Titolare di una cattedra di economia alla London Business School, è stata responsabile della ricerca per la Banca centrale europea dal 2003 al 2008; è direttore non esecutivo e membro del comitato di rischio dell’Unicredit Banking Group. Lucrezia, studi liceali al Tasso non ha mai fatto mistero della sua adolescenza militante tra volantinaggi per il Partito comunista e manifestazioni contro la guera in Vietnam. Con una famiglia così impegnata non poteva essere altrimenti. In un articolo dedicato al liceo Tasso ha ricordato che «c’erano i figli dei portieri, i figli dei politici e i figli dei giornalisti. Eravamo tutti di sinistra e volevamo cambiare il mondo, così vent’anni dopo i figli di portieri sono diventati portieri, i figli dei politici politici, e i figli dei giornalisti giornalisti». E alcuni persino banchieri.

 

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