Berlusconi scherza al telefono ma poi, serio, ammonisce: i miei fedelissimi sono divenuti troppo chiusi…

8 Feb 2014 13:06 - di Sandro Forte

«Le prossime elezioni politiche saranno un momento importante: o la va o la spacca. Dobbiamo riportare i moderati ad essere maggioranza nel Parlamento come lo sono nel Paese». Lo dice Silvio Berlusconi in una telefonata a una manifestazione elettorale del candidato governatore di Forza Italia in Sardegna, Ugo Cappellacci. «Avevamo perso – spiega Berlusconi – il rapporto con le persone e in Parlamento c’erano i nominati. Questo fatto ha prodotto che i parlamentari non dovevano tornare a casa e occuparsi dei problemi locali e occuparsi degli amici che dovevano votarli la prossima volta. E questo ha fatto perdere il contatto con i cittadini. Ci siamo sclerotizzati, chiusi in noi stessi. Quelli che erano scesi in campo con me vent’anni fa dopo vent’anni sono diventati chiusi e non aperti verso gli altri». Da qui la scelta dei Club. «Col mio programma di arrivare a 120 anni non potrò che trasferirmi presto in Sardegna…», aggiunge scherzando il Cavaliere riferendosi al fatto che nell’Isola vive «una popolazione di ultracentenari davvero sorprendente». Berlusconi, collegato al telefono, inizia con una battuta: «Avete scelto di organizzare il comizio in un posto che si chiama “I Patriarchi” per la mia veneranda età…». La platea, però, non capisce, e così Cappellacci prova ad “avvertirlo”: «Presidente, siamo all’hotel Miramare ad Alghero…». Ma Berlusconi è convinto di parlare con i club di Aquileia e non con la Sardegna. Solo dopo qualche minuto qualcuno lo avvisa, e lui sbotta: «Mi hanno fatto uno scherzo, deve essere qualcuno di sinistra della segreteria che si è infiltrato dentro…».

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