Tragedia a Viterbo, precipita un elicottero dell’esercito: muoiono il generale Calligaris e un tenente colonnello
Un elicottero dell’esercito che era scomparso dai radar è precipitato nei pressi di Viterbo, in una zona tra Marta e Tuscania. A bordo dell’ A206, in volo di addestramento, c’era il generale Giangiacomo Calligaris, 57 anni, capo dell’aviazione dell’esercito e un tenente colonnello. Entrambi sono morti nello schianto. L’elicottero era impegnato in una fase addestrativa quando la base del Centro addestrativo dell’Aves, l’aviazione dell’Esercito, aveva perso i contatti con il pilota. In quella zona l’Enel aveva segnalato una linea elettrica aerea tranciata. Subito erano partite le ricerche da parte dei vigili del fuoco che avevano chiesto anche alla Wind di tracciare il telefono del pilota. Altri elicotteri dell’esercito si erano alzati in volo per le ricerche prima di trovare la carcassa dell’aereo.
Il generale Giangiacomo Calligaris, 57 anni, napoletano, aveva assunto il comando dell’aviazione dell’esercito nel marzo dello scorso anno. Tanti i teatri internazionali in cui ha operato in maniera brillante, dall’Operazione “Joint Guardian” in Kosovo, all’Antica Babilonia in Iraq dove è stato vice-comandante dell’Italian Joint Task Force Iraq. È stato coordinatore delle operazioni “ISAF” in Afghanistan, in Ciad ed ad Haiti per il terremoto. Ha coordinato le operazioni di evacuazione di connazionali dalla Tunisia, dall’Egitto e dalla Libia nel corso della Primavera Araba. Sul territorio nazionale ha partecipato all’Operazione Vespri Siciliani, all’Operazione “Riace”, “Calabria” e “Salento”. È stato insignito della Croce d’Oro, Croce d’Argento e Croce di Bronzo al merito dell’Esercito e di numerose onorificenze internazionali tra le quali la medaglia “Meritorius Service Medal”degli Stati Uniti d’America e la medaglia “Military Cooperation Consolidation Medal” della Federazione Russa. La delicatezza delle operazioni nelle quali era stato impegnato avevano evidenziato l’autorevolezza, la competenza, il coraggio di Calligaris, ben presto diventato insostituibile.