Portici: l’incredibile caso dello stalker mammone
Dal familismo amorale a quello criminale. Accade anche questo nell’Italia impazzita di questi anni: una giovane donna di Portici, nel napoletano, s’è ritrovata contro un intero gruppo familiare. Dopo aver deciso di troncare la relazione sentimentale, durata due anni, è stata infatti perseguitata e minacciata, non solo dal suo ex, ma anche e soprattutto dai genitori di lui. Così la giovane, 35 anni, ha potuto trovare un po’ di serenità solo dopo che gli agenti del locale commissariato di polizia hanno notificato ai tre un provvedimento di misura cautelare di divieto di avvicinamento al domicilio e ai luoghi frequentati dalla vittima, come disposto dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura. La storia inizia nel 2011 quando la 35enne decide di allacciare una relazione sentimentale con un coetaneo che dopo due anni lascia per il comportamento diventato, a detta della donna, morboso e aggressivo. E sebbene invitata a riprendere la storia, rifiuta: da quel momento comincia la persecuzione. Minacce, ingiurie, pedinamenti e comportamenti ossessivi, denunciati dalla vittima in tre occasioni, mettono in luce una triste realtà: l’ex fidanzato, in varie occasioni, era in compagnia del padre che, a sua volta, avrebbe pedinato la donna. E la madre dell’ex avrebbe usato toni minacciosi, effettuato telefonate continue, pur di convincere la giovane donna a riconciliarsi con il figlio. Ogni scarrafone è bello a mamma soia, recita un vecchio adagio popolare cantato da Pino Daniele. Il problema è che non sempre c’è molto da ridere. Soprattutto quando lo “scarrafone” in questione è un bieco lazzarone. Per colpa di mammà, probabilmente.