La data c’è: la legge elettorale approderà alla Camera il 27 gennaio
La riforma della legge elettorale approderà nell’aula della Camera dal 27 gennaio. Lo hanno deciso i capigruppo di Montecitorio. Fino al 17 gennaio ci sarà sul tema una indagine conoscitiva in commissione, dove la discussione avrà inizio dal 20 gennaio per concludersi in tempo per fare approdare il testo in aula il 27 gennaio. Il più soddisfatto di questo cambio di passo – peraltro auspicato qualche tempo fa dallo stesso premier Letta – sembra essere Matteo Renzi, che esulta su twitter: «Sembra impossibile, eppur si muove…». Mentre una parte del Pd sembra al contrario preoccupato dal dialogo del sindaco di Firenze con Forza Italia sulla legge elettorale, la messa a punto in solitaria della bozza del jobs act ma anche il (per ora) mancato incontro con il premier Enrico Letta. «Sarebbe davvero il massimo – ironizza Beppe Fioroni – se vedesse Berlusconi e non Letta, sarebbe troppo per chiunque…». E non è solo la minoranza a mostrare un malumore che si sta diffondendo anche nell’ala governativa del partito. Il tutto alle porte di una settimana che vedrà, giovedì prossimo, la prima riunione della nuova direzione Pd che si preannuncia calda e in vista della quale la sinistra affila le armi. Non a caso dal partito fanno sapere che non c’è in agenda alcun incontro Berlusconi-Renzi, come se fosse qualcosa di incendiario. È soprattutto il nodo della riforma del sistema di voto, comunque, a far discutere nel partito. Non sembra per nulla scontato che qualora il segretario Pd scegliesse la via di un’intesa con Forza Italia sul fronte della riforma del Porcellum si troverebbe dietro tutto il partito. Dall’ala governativa, ma non solo, si spinge, infatti, per un’intesa sul doppio turno che eviterebbe fibrillazioni nell’esecutivo andando anche incontro alla posizione caldeggiata da Ncd.