Fermati tre diciottenni per il furto della reliquia di Wojtyla: «Non avevamo capito, l’abbiamo buttata via»
Tre ragazzi, tutti poco più che diciottenni, sono stati fermati nell’ambito delle indagini sul furto della reliquia di Papa Wojtyla. Dai primi interrogatori emerge che i tre non avevano capito cosa stessero rubando e che hanno gettato via il tessuto con il sangue del pontefice, per altro senza ricordare più dove. Nessun furto su commissione, dunque. Nessuna pista satanica. Nulla di più dell’improvvisazione di tre ragazzini tossicodipendenti che speravano di poter racimolare qualche soldo rivendendo la refurtiva. La svolta nelle indagini è stata rappresentata dal ritrovamento nel Sert di Collemaggio, a L’Aquila, della parte in ferro della reliquia, rubata nella notte tra sabato e domenica dalla Chiesa di San Pietro della Ienca, ai piedi del Gran Sasso, in una zona frequentata da Giovanni Paolo II durante il suo pontificato. Immediatamente erano scattate le ricerche del pezzetto di stoffa intriso di sangue del Papa polacco, con tanto di perquisizioni nelle abitazioni dei primi due fermati. Poi quella rivelazione sconcertante nel corso degli interrogatori, condotti dal pm titolare dell’inchiesta David Mancini: buttato via, come una qualsiasi pezza sporca.