De Girolamo, inizia il “processo” in aula: «Sono serena, non ho nulla da nascondere». Pd e montiani spaccati

17 Gen 2014 9:56 - di Redazione

“Serena”, “molto stanca” e con “una grandissima fiducia nella magistratura. Nunzia De Girolamo ha limato mentalmente il discorso che si appresta a svolgere in questi minuti alla Camera sull’affaire Asl: «Dirò in Parlamento tutto ciò che ho da riferire», ha promesso guerriera il ministro dell’Agricoltura, mentre i suoi legali puntano tutto sulla teoria del complotto e l’avvocato difensore del suo accusatore Felice Pisapia lascia. Intanto, da Palazzo Chigi filtra che il premier Enrico Letta – che ha sentito ma non visto la De Girolamo – intende ascoltare con molta attenzione il ministro e valutare la relazione con lo stesso rigore che chiede a se’ stesso e al suo governo. Intanto Scelta Civica si divide ma parte come una rasoiata la richiesta di dimissioni del segretario Stefania Giannini: «Quando un ministro crea imbarazzo al governo di cui fa parte dovrebbe valutare l’opportunita’ di dimettersi”. La De Girolamo minimizza: “Il capogruppo di Scelta Civica alla Camera, Andrea Romano, ha detto cose differenti rispetto alla signora Giannini. La sua e’ una posizione di carattere personale. Per me conta il partito per intero”. Ma il portavoce di Sc Benedetto della Vedova rincara al dose: “ascolteremo, ma se la posizione del ministro fosse un motivo di imbarazzo per il governo, il nostro auspicio e’ che lo stesso ministro De Girolamo possa valutare le dimissioni come atto doveroso”. Nella direzione Pd invece non si affonda sul caso (solo Pippo Civati parla di “motivo di imbarazzo”), ma ieri il parlamentare renziano Angelo Rughetti era stato netto: «Ascolteremo le ragioni del ministro De Girolamo. Se non ci convincerà siamo pronti a votare la mozione del Movimento 5 Stelle per le dimissioni».

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