Con la mini-Imu è in arrivo una stangata da 200 euro a famiglia. Senza calcolare la Tasi…

18 Gen 2014 19:48 - di Guido Liberati

Fino a 200 euro a Milano, circa 160 a Genova e 150 a Torino. È questa la mappa della “mini-Imu”, che secondo il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, pesa questo gennaio sui proprietari il 10% di quanto avrebbe invece pesato l’Imu 2013. Ad alzare l’aliquota sono stati lo scorso anno oltre 2.300 Comuni, di cui 48 capoluoghi di provincia. Tra questi, spiega la Cgia di Mestre, è proprio Milano la città più cara. Per un’abitazione di tipo civile (categoria catastale A2) nel capoluogo lombardo il versamento medio è di 200 euro, a Genova di 158 e a Torino di 152. Per un’abitazione di minor pregio, vale a dire una di tipo economico (categoria catastale A3), gli importi sono invece più contenuti. Anche in questo caso a versare di più sono i milanesi, con 87 euro, seguiti dai senesi, con 84 euro, e i genovesi, chiamati a sborsare 83 euro. Milano e Siena, insieme a Napoli, Caserta, Catania, Ancona, Messina, Perugia, Brescia, Alessandria, sono infatti tra i capoluoghi che hanno portato l’aliquota al massimo del 6 per mille, costringendo così i proprietari a pagare entro la scadenza del 24 gennaio il 40% dello scarto con l’Imu calcolata in base all’aliquota standard del 4 per mille.
E sulla stangata interviene Maurizio Gasparri. «Mentre il governo è in agonia – osserva il vicepresidente del Senato – nessuno si occupa del caos casa e delle tasse sugli immobili che entro gennaio daranno l’ennesima mazzata alle famiglie e alle imprese italiane. A parte l’assurda questione della mini Imu, che molti dovranno pagare per colpa di una gestione poco virtuosa di diversi sindaci laddove invece il governo aveva promesso che sulla prima casa non si sarebbe pagata, si aggiunge la batosta della Tasi. Ma di quali servizi stiamo parlando? Perche’ – chiede il senatore di Forza Italia – si paga questa nuova tassa? Insomma, il governo non ha saputo operare alcuna rivisitazione della tassazione sugli immobili come ampiamente richiesto anche dalle associazioni di categoria. Il carico fiscale è insostenibile. Serve un cambio di passo e un nuovo governo».

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