Legge di stabilità, mai più affitti pagati in contanti. Alla Camera è iniziato il duello sugli emendamenti
Niente contanti per pagare gli affitti. Lo prevede un emendamento del Pd alla legge di stabilità approvato oggi pomeriggio dalla commissione Bilancio della Camera. I lavori sono stati aggiornati a domani mattina alle 9 e con ogni probabilità, proseguiranno anche sabato mentre domenica ci sarà uno stop per consentire ai parlamentari del Pd di partecipare all’assemblea del partito. L’approdo in aula è fissato per martedì prossimo. Oggi la Commissione ha votato solo una manciata di proposte di modifica. Tra questi, appunto, la norma che blocca la possibilità di pagare in contanti per gli affitto. Lo stesso emendamento stabilisce che sia affidata ai Comuni l’attività antievasione di monitoraggio e dei contratti di locazione, attraverso l’anagrafe condominiale. In commissione Bilancio è stato approvato anche l’emendamento di Sel che esclude che i fondi riassegnati alla legge per l’industria del settore aeronautico possano essere utilizzati per finanziare il tanto criticato programma dei cacciabombardieri F35. Per le pensioni sale l’indicizzazione. In base all’emendamento presentato l’aumento della rivalutazione delle pensioni passa dal 90 al 95% per gli assegni superiori a 3 volte e pari o inferiori a 4 volte la minima (quindi tra i 1500 e i 2mila euro). L’indicizzazione sarà, invece, del 50% per i trattamenti superiori a 5 volte il minimo e pari o inferiori a 6 volte l’assegno minimo. Prevista, inoltre, una indicizzazione al 40% nel 2014 per le pensioni 6 volte sopra la minima e deel 45% per il biennio 2015-16. In un altro emendamento è previsto anche il contributo di solidarietà anche sui vitalizi dei parlamentari, degli eletti nei consigli regionali e provinciali, e dei funzionari degli organi costituzionali. Il contributo di solidarietà, già introdotto per le “pensioni d’oro”, verrà in questo modo esteso ai vitalizi superiori a 90mila euro l’anno, per i quali è stata prevista una trattenuta del 6%. Percentuale che sale al 12% per i trattamenti oltre i 128mila euro e al 18% per quelli che sfondano quota 193mila euro. I risparmi derivanti dal prelievo saranno girati alla voce entrate del bilancio dello Stato per essere destinati al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. Il governo starebbe, poi, mettendo a punto un emendamento che prevederebbe sanzioni e pene detentive ridotte per chi collabora volontariamente al rientro dei capitali dall’estero. Le risorse che potrebbero arrivare dal rientro dei capitali secondo quanto viene riferito da fonti di governo dovrebbero andare a finanziare il Fondo taglia cuneo già nel 2014, nonostante nella bozza dell’emendamento compaia sia questa ipotesi sia quella alternativa finalizzata al rimborso dei «debiti commerciali in conto capitale a agli investimenti anche per gli enti territoriali». Sempre poi secondo quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, non sarebbe ancora stato definitivamente sciolto il nodo relativo al veicolo legislativo attraverso cui presentare la norma e non è dunque ancora stato deciso se presentarla durante l’esame della legge di Stabilità. La misura si basa comunque sulla procedura della cosiddetta “collaborazione volontaria” che fa leva sulla «presentazione volontaria – si legge nella relazione – della dichiarazione di ammissione di tutti gli investimenti e di tutte le attività di natura finanziaria detenuti all’estero», nonché sulla previsione di un unico versamento «delle somme dovute a titolo di sanzione». Per quanto riguarda le sanzioni, si prevede che non si sia più puniti per dichiarazione infedele o omessa dichiarazione, mentre per le dichiarazioni fraudolente mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dichiarazioni fraudolente mediante altri artifizi si sia puniti con una riduzione della metà della pena. Infine, un emendamento del relatore alla legge prevede, infine, l’assunzione a tempo indeterminato 120 persone per rafforzare le strutture della presidenza del Consiglio e dei ministeri.