La Francia, dove tutti possono sposare tutti tranne il suocero… Anche Carlà coinvolta nella crociata

2 Dic 2013 20:14 - di

È buffo che nella Francia del mariage pour tous non si possa però sposare il proprio suocero. Ora però si prova adesso a sdoganare anche il “sì” con il suocero dopo il divorzio dal marito, circostanza finora vietata dal Codice civile, e suo malgrado viene anche coinvolta Carla Bruni, l’ex première dame, per tentare di sbloccare la situazione. Sì, perché grazie alla crociata di tale Denise, una donna che si è vista annullare per volere dell’ex coniuge le nozze con il padre di quest’ultimo, la Corte di Cassazione potrebbe decidere mercoledì che, in particolari circostanze, sia lecito accettare le nozze di una donna con il suocero. La storia è questa: sposata nel 1969, Denise si era separata dal marito – con il quale aveva avuto una bambina – nel 1977. Divorzio pronunciato nel 1980, senza grosse difficoltà visto che l’uomo era stato condannato ben due volte per violenze nei confronti della moglie. La quale, insieme con la bambina, viene presa sotto l’ala protettrice del suocero, docente in medicina. I due si sposano nel 1983 in un villaggio delle Alpi francesi dove lui ha una casa di campagna. La donna ha detto poi di non aver mai saputo che l’articolo 161 del codice civile vieta le nozze fra ascendenti, discendenti e affiliati della stessa linea. Stessa ignoranza, evidentemente, da parte dell’ufficiale dello stato civile che aveva celebrato il matrimonio. Più felici di quelle con il figlio, le nozze con il padre durano 22 anni, fino alla morte del professore, nel 2005. A quel punto, per questioni di eredità, il figlio porta davanti al tribunale di Grasse (sud della Francia) la ex moglie ed ex matrigna per chiedere l’annullamento del matrimonio. Nella prima udienza, a novembre, il legale di Denise aveva fatto ricorso ad esempi celebri di unioni che il Codice civile francese condanna, citando «la relazione fra Carla Bruni e Jean-Paul, poi Raphael Enthoven». In quel caso, certo, riconobbe l’avvocato, «furono prima il padre e poi il figlio» ad avere la relazione (e non il matrimonio, ndr.) con la futura premiere dame di Francia, ma se si fossero sposati, la norma del Codice sarebbe apparsa arcaica, ha sottolineato. Il legale del marito ha ribattuto con un altro esempio celebre, citando il regista e attore americano Woody Allen e le polemiche a non finire provocate dal suo matrimonio con la figlia adottiva della sua ex compagna, Mia Farrow. La Corte è stata invitata a respingere la richiesta della donna anche in nome dell’interesse del figlio, che deve poter avere «punti di riferimento generazionali e relazionali» chiari. La bambina in questione, invece, si trovò a chiamare nonno il marito della madre.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *