Hong Kong ricorda il massacro di Tien-an-men e il mistero sul numero delle vittime
Una delle pagine più drammatiche della storia cinese, con i giovani eroi che si opponevano al regime comunista e ai carri armati. Un gruppo di Hong Kong per la tutela dei diritti umani ha acquistato un edificio nell’ex colonia britannica con l’intento di trasformarlo in un museo dedicato al massacro di piazza Tian an men. Lo riferisce il sito di Radio Free Asia. Richard Choi, il vicepresidente del gruppo Alliance in Support of Democratic Movements in China, ha fatto sapere che l’idea sarebbe di riuscire ad inaugurare il museo il prossimo giugno, quando ricorrerà il venticinquesimo anniversario della strage. Il memoriale, secondo le informazioni disponibili, coprirà una superficie di 800 metri quadrati nel distretto di Tsimshatsui nella zona di Kowloon. Mentre solitamente il governo di Pechino vieta qualsiasi manifestazione in ricordo dei fatti avvenuti il 4 giugno 1989 e blocca anche tutti i media impedendo che si tratti l’argomento, ad Hong Kong invece il governo non ostacola il ricordo della tragedia. Choi ha detto che le uniche cose complicate sono state reperire i fondi e la sede adatta. La notizia della prossima apertura di un museo-memoriale su Tian an men è stata accolta con grande favore da diversi dissidenti. «Sono felice – ha detto a radio Free Asia Wang Dan, che vive da tempo negli Usa – ho anche donato dei fondi per aiutare il progetto. La memoria storica è di per sé una forma di protesta». Il museo conterrà tra gli altri anche oggetti appartenuti agli studenti che dettero vita al movimento. Il numero di coloro che morirono uccisi dall’esercito cinese rimane ancora un mistero. Le autorità di Pechino parlano di «circa 300» ma non è stata mai pubblicata una lista ufficiale delle vittime e fonti non ufficiali parlano di numeri molto più alti.