Gasparri accusato di peculato. Il senatore di FI: “Ho chiarito tutto, quei soldi li ho restituiti”

17 Dic 2013 19:35 - di Redazione

Un avviso di chiusura indagini è stato notificato a Maurizio Gasparri in merito alla sua attività di presidente del gruppo del Pdl al Senato. Secondo gli inquirenti si sarebbe appropriato di 600mila euro di fondi del gruppo e per questo rischia un processo per peculato, anche se quei soldi – come rilevano gli stessi investigatori – sono rimasti solo temporaneamente intestati a lui e sono tornati interamente nella disponibilità del Pdl al Senato. 

«Non mi sono appropriato di nulla! Ritenevo comunque di aver chiarito agli organi competenti in maniera puntuale la vicenda relativa alla gestione dei fondi del gruppo parlamentare del Pdl al Senato», ha spiegato Gasparri, finito all’attenzione della magistratura per una polizza sulla vita stipulata con quel denaro. «L’operazione in questione mi era stata proposta dalla banca che da sempre ha i suoi uffici in Senato e tutto è stato fatto con grande trasparenza e nell’interesse del gruppo stesso», ha proseguito Gasparri, spiegando di avere «la coscienza tranquilla». Quella polizza, infatti, era stata stipulata con una sorta di automatismo da parte dello sportello bancario e il suo premio è stato restituito non appena il gruppo ne ha fatto richiesta.

Una vicenda che lo stesso senatore di Forza Italia aveva già chiarito nell’ambito di un’inchiesta più ampia sulla gestione amministrativa del gruppo Pdl al Senato negli ultimi due anni e in particolare sull’uso di 2 milioni e 800mila euro, ovvero «l’ammontare del contante prelevato» dal personale amministrativo per l’attività del gruppo parlamentare. Per questo troncone la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione sia per Gasparri sia per il suo vice di allora Gaetano Quagliariello, ritenendo che per i fatti esaminati «non deve essere esercitata l’azione penale». Lo stralcio della sua posizione per quella polizza, dunque, è arrivato come una doccia fredda per il senatore di FI, per il quale «apprendere che, nonostante gli elementi forniti, questi fatti non siano stati archiviati e anzi siano state avviate ulteriori procedure mi provoca grande turbamento e disagio, ma ho la coscienza tranquilla perché, come sempre, ho operato con correttezza e linearità.  Mi auguro che questa storia così sgradevole, i cui termini francamente riesce difficile comprendere, possa essere chiarita e definita al più presto». Vicinanza e solidarietà a Gasparri sono state espresse da Sandro Bondi, Paolo Romani, Osvaldo Napoli, Raffaele Fitto e Ignazio La Russa, che hanno sottolineato l’onestà dell’esponente di FI ricordando come nella sua lunga carriera politica abbia sempre mantenuto una condotta priva di qualsiasi ombra.

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