Crollano gli ascolti Rai. Ma stavolta il centrosinistra non parla, non vede, non sente

20 Dic 2013 17:52 - di Francesco Signoretta

Crollano gli ascolti della Rai e nessuno ne parla: i dirigenti dell’azienda si tappano la bocca, il Pd finge di non vedere e di non sapere. Nemmeno una piccola considerazione. Lo scandalo ci fu solo quando – per una volta sola – il Tg di Minzolini fu sconfitto dal Tg5. In quel caso scoppiò il putiferio, comunicati a raffica, richieste di dimissioni. Ora niente, tra centristi e sinistra c’è il mutuo soccorso del silenzio.  Il centrodestra non ci sta: «I vertici Rai intervengano» perché il crollo è devastante. Renato Brunetta, ha presentato un’interrogazione al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico. «Giovedì 6 dicembre scorso – ha scritto il capogruppo di Forza Italia alla Camera – il palinsesto delle tre generaliste Rai prevedeva una programmazione che ha ottenuto risultati, in termini d’ascolto, molto modesti. Su Raiuno il docu-reality Mission ha raggiunto l’8,85% di share, il magazine di Raidue, con il comico Maurizio Battista dal titolo Tutte le strade portano a, ha conquistato il 4,76% di share e il film Il Grinta su Raitre ha ottenuto il 5,56% di share. Nella classifica relativa agli ascolti della serata di giovedì 6 dicembre, rispetto alle reti delle tv commerciali Mediaset e La7, Raiuno si è posizionata soltanto al terzo posto, alle spalle sia di Canale 5, che ha mandato in onda il film Il peggior Natale della mia vita, sia di La7 con il talk-show condotto da Michele Santoro Servizio Pubblico. La rete ammiraglia Rai – ha sottolineato Brunetta – ha ottenuto il deludente terzo posto, tra l’altro a pari merito con Sky; il canale satellitare ha trasmesso la finale di X Factor, in contemporanea su Sky Uno (solo per gli abbonati) e Cielo (visibile a tutti sul digitale terrestre). In totale, i due canali hanno registrato l’8,8%, l’identico share del docu-reality di Raiuno “Mission”. Prendendo in considerazione la settimana che va da lunedì 2 dicembre a domenica 8 dicembre scorso, il Tg1– ha detto ancora Brunetta – è stato battuto, in termini di ascolti dal Tg5 per ben due volte, in soli 7 giorni; per l’esattezza, lunedì 2 dicembre scorso il Tg5 ha avuto 5.565.000 telespettatori e il 21,30% di share, il Tg1, invece, è stato visto da 5.399.000 elespettatori con il 20,81% di share. Giovedì 5 dicembre scorso, il Tg5 delle ore 20.00 è tornato a superare il Tg1; il Tg5 ha primeggiato con 5.161.000 telespettatori e il 20,53% di share contro i 5.125.000 telespettatori con il 20,43% di share ottenuti dal Tg1». Brunetta ha fatto notare ancora che «il calo di ascolti riguarda in maniera più ampia tutti i canali Rai e confrontando i dati Auditel relativi al periodo dell’autunno 2012, con quelli del corrispondente periodo di quest’anno, sia in termini di ascolti, che in termini di ricavi pubblicitari, si registra una considerevole flessione. Gli ascolti sono calati dal 39,31% dell’autunno 2012, al 37,74% dell’autunno di quest’anno, nel periodo che va da 21 settembre al 7 dicembre scorso; anche in termini pubblicitari si è registrato un calo pari a circa il 2%, tra il 29,30% dell’autunno 2012 e il 27,51% dell’autunno di quest’anno». Il presidente dei deputati di Forza Italia ha chiesto quali iniziative intendano assumere i vertici Rai, nei confronti dei direttori di rete e delle testate giornalistiche, «al fine di evitare il ripetersi di risultati così deludenti che danneggiano l’immagine dell’azienda, causando importanti perdite anche in termini di introiti pubblicitari, considerando anche l’ipotesi di modifiche ai palinsesti in essere».

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