Botta e risposta tra Alfano e Renzi. Il vicepremier: noi decisivi per il governo e per il futuro del centrodestra

2 Dic 2013 9:48 - di Redazione

Matteo Renzi lancia ultimatum al governo destabilizzando il quadro politico? Angelino Alfano rilancia con una lunga intervista a Repubblica (testata che tifa neanche tanto discretamente per il Ncd) e dice di non temere affatto il voto anticipato: “Noi non abbiamo paura di andare a votare. Decida lui – continua Alfano rivolto a Renzi – se assumersi la responsabilità di far cadere il presidente del Consiglio del suo partito”.

”C’è un dato che resta strutturale e che Renzi non deve dimenticare: noi siamo determinanti. Era così 15 giorni fa e lo è anche adesso. Quindi chiediamo un contratto di governo, Italia 2014, per dire senza giri di parole che deve durare un anno e che deve contenere alcune questioni ineludibili”. Così il vicepremier,  che dice anche di non temere la ‘vendetta’ di Berlusconi perché ”siamo decisivi per il futuro del centrodestra”. Inoltre Alfano spiega di non essere stato offeso dalle dichiarazioni fatte da Matteo Renzi (“Berlusconi asfalterà Alfano), visto che gli attacchi del sindaco sono ”un modo per far fibrillare il governo. Tra una settimana però ci sarà il nuovo segretario del Pd e finalmente avranno altro cui pensare. Da mesi il governo è condizionato dal loro scontro interno”. E chiarisce: ”Il nuovo segretario democratico avrà il potere di far cadere il presidente del consiglio del proprio partito, il suo presidente del consiglio. Se vuole esercitare questo potere, lo dica agli italiani chiedendo il voto con questa legge elettorale”. Quanto a un possibile rimpasto di governo, Alfano taglia corto: ”Non è un tema che ci appassiona. Valuteremo tutti insieme”. Interrogato sul suo futuro, se resterà ministro, risponde: ”Sì. Sono orientato semmai a non avere ruoli operativi nel nuovo partito”.

L’atteggiamento di Renzi è solo una concessione propagandistica in vista delle primarie o il premier Letta deve davvero temere agguati? Di certo il fatto Renzi diventa una mina vagante per la nuova maggioranza che comincia proprio oggi il suo cammino (Letta si recherà al Quirinale). Lo sottolinea anche Pier Ferdinando Casini: “Se fossi Renzi, rifletterei bene: quella che gli può sembrare la carta vincente, rischia di essere invece la sua grande sconfitta. La storia europea è piena di politici che sono convinti di guadagnarsi la vittoria con le elezioni anticipate ma che poi hanno perso”.

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