In viaggio col fidanzato, la Boldrini si difende. «Era giusto andare da Mandela con l’aereo di Stato…»
Stavolta ha preso carta e penna e ha scritto personalmente a un giornale, invece che affidarsi al suo nutrito plotone di addetti stampa. Laura Boldrini, accostata a Clemente Mastella per la vicenda del volo “a scrocco” utilizzato per andare ai funerali di Mandela, replica con sdegno alle accuse: «È assolutamente legittima la mia scelta di rappresentare la Camera dei Deputati alla commemorazione di Nelson Mandela; così come di considerare non inopportuna la presenza del mio compagno ad una cerimonia ufficiale, per le stesse ragioni per le quali il presidente del Consiglio era lì insieme a sua moglie e altri rappresentanti istituzionali di altri Paesi avevano al fianco i rispettivi partners», scrive la presidente della Camera, in una lettera al quotidiano di via Solferino. «In 9 mesi di mandato, l’aereo di Stato l’ho preso in una sola altra occasione: il 4 novembre, per volare a Bari a rappresentare il Presidente della Repubblica in una manifestazione per la Festa delle Forze Armate», evidenzia Boldrini. «Le occasioni istituzionali non sarebbero certo mancate: sono state 96, fin qui, le iniziative alle quali ho preso parte lontano da Roma, comprese alcune missioni all’estero. Ma continuo a pensarla come la pensavo quando ero soltanto una privata cittadina: anche i vertici istituzionali, tutte le volte che è possibile, devono spostarsi come i comuni mortali. Dunque aerei di linea, se si può low cost, e treni». Ovviamente la Boldrini insiste sul “costo zero”, che in realtà non è proprio così, visto che al scorta che l’accompagna gode di una immunità quotidiana che aumenta per le trasferte all’estero, così come sorvola sul fatto che ai funerali erano stati invitati solo Letta e Napolitano. Ma in mancanza di un contraddittorio, prendere o lasciare, anche la versione sul fidanzato, punto sul quale era finita perfino nel mirino di Corrado Augias. «Le poche volte in cui il mio compagno mi ha accompagnato nelle missioni – aggiunge Boldrini – si è ovviamente pagato di tasca sua il viaggio, aereo o treno che fosse. Non un euro a carico dello Stato, come è sacrosanto. E in base allo stesso criterio ci siamo regolati per il viaggio in Sud Africa. Diverso è prendere l’aereo di Stato per andare a vedere un Gran Premio…».