Ue, stime nere per l’Italia su debito e occupazione. Brunetta: la legge di Stabilità è tutta da rifare…
Una nuvola nera arriva da Bruxelles. Piove ancora tanto per l’Italia. Peggiorano le stime Ue sulla crescita italiana del 2013: dal -1,3% previsto in primavera passano al -1,8%, mentre resta invariato allo 0,7% l’aumento del Pil atteso nel 2014. Questi dati contenuti nel rapporto autunnale della Commissione sono particolarmente preoccupanti poiché tengono già conto di alcune anticipazioni della Legge di Stabilità. Il rapporto deficit/Pil è infatti indicato al 3% quest’anno e al 2,7% il prossimo. Il commissario agli Affari economici Olli Rehn presentando le previsioni dà già un avvertimento. «Confido che le autorità italiane assicureranno che, qualunque cambiamento dovessero fare alle legge, sarà finanziato in modo credibile». «C’è ancora un grande bisogno di consolidamento dei conti in Italia, un ampio bisogno di aggiustamenti», ha insistito. La Commissione europea si è data il 15 novembre come data limite per “dare le pagelle” ed esprimersi sui progetto di leggi finanziarie dei paesi dell’Eurozona.
Il debito pubblico italiano sembra destinato a un nuovo record dal 133% del Pil di quest’anno al 134% nel 2014 «anche a causa del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione», scrive Bruxelles nel suo rapporto, indicando la possibile «leggera discesa» al 133,1% solo nel 2015. Si tratta della seconda doccia fredda su debito e disoccupazione in pochi giorni, dopo quella dell’Istat. È tutto da rifare, «il ministro Saccomanni, e lo stesso presidente del Consiglio Letta, dovrebbero farsi qualche domanda e darci delle risposte. Una Legge di stabilità tutta da rifare non solo come strategia di politica economica, ma anche di conti?». Se lo chiede e lo chiede all’esecutivo il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta. «I numeri dell’ Europa confermano quelli dell’istat anche sulla disoccupazione, che raggiungerà il 12,4% nel 2014». Brunetta prosegue il calcolo: «Un’ultima chicca sul deficit: per il 2014 ci siamo sempre auto-fissati un tetto massimo del 2,5%, per dimostrare all’Europa che siamo i più bravi della classe. Stando al Forecast della Commissione siamo già al 2,7%. Che non siamo poi davvero tanto bravi quanto vogliamo far trapelare»? Sul fronte della disoccupazione, quella italiana si attesterà al 12,2% nel 2013, per poi salire al 12,4% nel 2014 e tornare a scendere al 12,1% nel 2015. Nell’Eurozona a fine 2013 sarà al 12,2% e resterà allo stesso livello per tutto il 2014, ma calerà all’11,8% nel 2015. Restano forti le differenze tra i paesi: in Germania passerà dal 5,4% di quest’anno al 5,1% del 2015, in Grecia dal 27,0% al 24,0%, in Spagna dal 26,6% al 25,3%. Aumenterà in Francia: da 11,0% a 11,3%.