Orgogliosa autodifesa della Cancellieri: «Non ho mentito né al Parlamento né ai pm»

15 Nov 2013 17:44 - di Corrado Vitale

Il ministro Cancellieri  non ci sta e affida a una nota la sua orgogliosa autodifesa. «Non ho mai mentito né al Parlamento né ai pm». Sarà questo uno dei contenuti centrali della lettera-comunicato che il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri si appresta a diramare sul caso Ligresti. Nella lettera il Guardasigilli fornisce chiarimenti sulle telefonate con i Ligresti e sulla sua amicizia con loro, ma non fa riferimento – a quanto si apprende – a possibili dimissioni, neppure indirettamente, alludendo per esempio alla possibilità di farsi da parte nel caso in cui la sua permanenza nel governo fosse di intralcio – come invece aveva fatto nei giorni scorsi, quando era scoppiato il caso. Ecco poi quanto afferma su Antonino Ligresti «È nostro amico, lo ribadisco. È un medico; mi sono rivolta spesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei mie familiari. L’abbiamo fatto anche in quel periodo – all’epoca dei fatti ero reduce da un recente intervento chirurgico – ed anche in seguito per i problemi di salute che sono tuttora visibili e noti». La missiva si conclude con un’affermazione forte e orgogliosa: «Mi rifiuto di vedere il mio onore appannato».

Per quello che riguarda il Pd, sembra   rientrata l’ ipotesi di  votare la sfiducia, insieme con il M5s.  Il responsabile della giustizia Danilo Leva afferma che c’è un insormontabile ostacolo politico: «Noi siamo al governo, non possiamo arrivare a votare una mozione di sfiducia delle opposizioni, anche perché questo implicherebbe l’interferenza del ministro per la scarcerazione della Ligresti che noi non vediamo. Il Pd farà il punto nella riunione del gruppo che presumibilmente sarà convocata alla vigilia del voto». Per il resto, l’esponente dem non fa sconti al ministro: «Le dimissioni non si chiedono ma si danno, è un gesto che appartiene alla sensibilità istituzionale di tutti noi. Resta tutta l’inopportunità della telefonata della Cancellieri».

Vanno invece all’attacco i giacobini della rivista Micromega: «Il ministro Cancellieri ha mentito al Parlamento e ha detto il falso come testimone di fronte al pm. Deve dimettersi. Per porre fine a una situazione indecente, chiediamo perciò ai parlamentari del Pd di unire i loro voti a quelli dei deputati del M5S ».

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