Bari, il sindaco del Pd punisce «le occhiate di sfida». Ma può funzionare una delibera del genere?
L’ordinanza del sindaco di Bari, Michele Emiliano, del Pd, alla guida di una giunta di centrosinistra, è in vigore dal primo novembre per sei mesi (fino al 30 aprile): in cinque piazze del centro storico (Umberto I, Cesare Battisti, Moro, Garibaldi e Balenzano) vige «il divieto – recita il provvedimento – di sostare prolungatamente in gruppo, con atteggiamento di sfida, presidio o di vendetta, tale da impedire la piena fruibilità della piazza agli altri cittadini ed ai turisti; tale condotta di pericolo per la sicurezza urbana è tanto più lesiva dell’interesse pubblico in quanto reiterata, ovvero posta in essere da parte di soggetti con precedenti penali, assoggettati a misure di prevenzione e comunque in stabile comprovato collegamento con soggetti appartenenti alle suddette categorie di persone». Chi viola tale divieto è punito con la sanzione da 25 a 500 euro. Un simile provvedimento fu adottato da Emiliano già nel 2010 per le piazze del borgo antico e in particolar modo per quella antistante la cattedrale. Il fine è ovviamente quello di evitare risse e atti vandalici, ma è di ben difficile applicazione: come si fa a distinguere un`occhiata di sfida da una che allude a un approccio sentimentale? Da qui la scarsa possibilità di comminare la relativa sanzione pecuniaria. Dunque un’ordinanza, quella del sindaco del Pd, motivata da nobili ragioni (residenti e commercianti si lamentano dell’alto tasso di criminalità presente nelle cinque piazze oggetto del provvedimento) ma destinata più a far polemica che ad ottenere risultati concreti: forse la vecchia e consolidata misura dello stazionamento delle forze dell’ordine nelle suddette piazze, come deterrente verso atteggiamenti incivili e violenti, otterrebbe risultati maggiori.