Bari, il sindaco del Pd punisce «le occhiate di sfida». Ma può funzionare una delibera del genere?

1 Nov 2013 10:01 - di Sandro Forte

L’ordinanza del sindaco di Bari, Michele Emiliano, del Pd, alla guida di una giunta di centrosinistra, è in vigore dal primo novembre per sei mesi (fino al 30 aprile): in cinque piazze del centro storico (Umberto I, Cesare Battisti, Moro, Garibaldi e Balenzano) vige «il divieto – recita il provvedimento – di sostare prolungatamente in gruppo, con atteggiamento di sfida, presidio o di vendetta, tale da impedire la piena fruibilità della piazza agli altri cittadini ed ai turisti; tale condotta di pericolo per la sicurezza urbana è tanto più lesiva dell’interesse pubblico in quanto reiterata, ovvero posta in essere da parte di soggetti con precedenti penali, assoggettati a misure di prevenzione e comunque in stabile comprovato collegamento con soggetti appartenenti alle suddette categorie di persone». Chi viola tale divieto è punito con la sanzione da 25 a 500 euro. Un simile provvedimento fu adottato da Emiliano già nel 2010 per le piazze del borgo antico e in particolar modo per quella antistante la cattedrale. Il fine è ovviamente quello di evitare risse e atti vandalici, ma è di ben difficile applicazione: come si fa a distinguere un`occhiata di sfida da una che allude a un approccio sentimentale? Da qui la scarsa possibilità di comminare la relativa sanzione pecuniaria. Dunque un’ordinanza, quella del sindaco del Pd, motivata da nobili ragioni (residenti e commercianti si lamentano dell’alto tasso di criminalità presente nelle cinque piazze oggetto del provvedimento) ma destinata più a far polemica che ad ottenere risultati concreti: forse la vecchia e consolidata misura dello stazionamento delle forze dell’ordine nelle suddette piazze, come deterrente verso atteggiamenti incivili e violenti, otterrebbe risultati maggiori.

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