Alla Concia una consulenza da 40mila euro su gay e sport. Ma lei se la prende con chi dà la notizia
Un «incarico professionale» su misura per l’ex deputata Pd Paola Concia, non ricandidata alle elezioni all’ultima legislatura. Enrico Letta ha un pensiero buono per tutti. Anche per la paladina del diritti di gay lesbiche e trans. Dal 21 ottobre il Dipartimento per le pari opportunità di Palazzo Chigi le ha assegnato uno studio, di concerto con il Coni, per occuparsi di “discriminazione di genere” nello sport. Una ricerca che verrà retribuita con «corrispettivo di 39mila e novecento euro escluso di Iva corrisposto bimestralmente previa presentazione di fattura». La notizia è stata data da Franco Bechis sul quotidiano Libero in un articolo dal titolo: «Usano i gay per pagare la trombata Concia». Un articolo che la ex deputata democrat non ha preso molto bene. «Quel titolo di Libero è volgare e vuole essere offensivo, non dico omofobo perché sarebbe troppo, ma sicuramente di cattivo gusto». Su Radio Ies la Concia ha esternato tutta la sua rabbia per l’articolo nel quale si riferisce dell’incarico affidatole dal governo per la realizzazione della ricerca sulle politiche di contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni nel mondo dello sport. Una ricerca, ha scritto Bechis nell’articolo, «ha il sapore di una riparazione con soldi pubblici fatta dal potente di turno». La Concia non ha nascosto il fastidio per la rivelazione e ha preferito attaccare la scelta del titolo e la terminologia adottata dal quotidiano anziché entrare nel merito della questione. «Come faccio – ha attaccato – a spiegare alla mia compagna tedesca che sono una “trombata”? La cosa che mi fa sorridere, se dovessi dar retta a Libero, è che sarei stata trombata da un Porcellum! Per di più, con questo sistema elettorale non sono stata scelta dal cittadino ma da un meccanismo politico». Meglio parlare di questo e gridare al maschilismo che soffermarsi su quella consulenza da tremilacinquecento euro al mese.