Albano scende in piazza per lavare l’onta dei funerali di Priebke. Era proprio necessario?

9 Nov 2013 14:49 - di Redazione

Fino a quando? Per lavare la macchia del passaggio del feretro di Erich Priebke oggi Albano Laziale si mobilita per un corteo antifascista che si snoderà per le vie della cittadina in provincia di Roma. Tutti in piazza – ha spiegato il sindaco del Pd, Nicola Marini – «per riscattare un’onta incancellabile per Albano, una ferita profonda, il tentativo di fare qui i funerali di Priebke». Non bastava l’immagine indelebile e raccapricciante del carro funebre preso a calci dai militanti antifasciti lo scorso 15 ottobre, il giorno delle tormentate esequie dell’ex comandante delle SS.? Sembra di no: il corteo di oggi pomeriggio promosso dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia al quale hanno aderito Rifondazione e Sel  «vuole ricordare» e contestare nuovamente le istituzioni per aver autorizzato la celebrazioni dei funerali del boia – «un atto provocatorio e irresponsabile consentito da un’ordinanza prefettizia» – in un accanimento post-mortem che nulla ha a che vedere con il giudizio storico e morale sul responsabile della strage delle Fosse Ardeatine, ora sepolto in un cimitero segreto all’interno di una struttura carceraria. Si è detto e scritto molto sulla civiltà che imporrebbe il rispetto del cadavere anche del peggior nemico, come ci insegna la tradizione omerica. Per la cronaca i funerali avrebbero dovuto svolgersi nella chiesa dei padri lefevriani di Albano, ma la cerimonia venne sospesa per gli incidenti e gli scontri consumati tra lacrimogeni, bottiglie molotov e catene appena fuori dal sagrato. Oggi con la sfilata dei partigiani antifascisti  si teme il bis in triste valzer di minacce reciproche e proclami bellicosi. Dopo l’annuncio della manifestazione, sui social network sono comparsi appelli di gruppi di estrema destra a intervenire da tutta Italia per contestare l’iniziativa. «Sono ancora disponibili tre o quattro posti, zona Marche-Abruzzo», ha scritto su Facebook un partecipante alla contro-manifestazione.

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