Nuovi guai per Marrazzo: un trans lo accusa di aver usato droga in Regione. La difesa: «Assurdità. Quereliamo»

22 Ott 2013 18:39 - di Redazione

Nuovi guai per Piero Marrazzo alla vigilia del suo annunciato ritorno in tv. Nel corso del processo a carico dei quattro carabinieri accusati di aver orchestrato un complotto ai danni dell’ex governatore del Lazio, il trans Paloma

ha testimoniato che gli incontri “proibiti” avvenivano «pure in uffici della Regione». «Non facevamo sesso, ma consumavamo solo cocaina», ha detto Paloma, aggiungendo che «in sette anni il presidente Marrazzo mi ha dato 70mila euro». Paloma ha raccontato del primo incontro, dei soldi elargiti a manica larga (ora 10mila euro per un appuntamento, ora 17mila «come “regalo” perché dovevo tornare in Brasile») e di quelli consegnati per compare la cocaina («Mi dava circa 1000 euro che servivano per acquistare la sostanza»). Dettagli di una vicenda arcinota che, nei giorni dello scandalo, fu affrontata in tutte le sue pieghe.

«Ho avuto una grande debolezza», ha ripetuto qualche giorno fa Marrazzo, ospite della trasmissione di Nicola Porro, Virus, su Rai Due, dove ha annunciato anche il ritorno in video, previsto per novembre, nella seconda serata di Rai Due, con la trasmissione Razza umana. «Ho avuto frequentazioni che non deve avere un uomo politico, ma solo a livello personale, non hanno influito su mia attività politica, io non ho avuto procedimenti penali», ha aggiunto, mantenendo fede alla linea della prima ora: tenere distinto il piano della debolezza umana dal piano del ruolo istituzionale. A far vacillare questa posizione, allora, c’erano le notizie sull’uso dell’auto blu per raggiungere “l’acolva” di via Gradoli, ma la circostanza appare come un’inezia di fronte all’idea, che fu al centro di illazioni anche nel pieno della bufera, di incontri a base di cocaina all’interno della Regione.

Un resoconto, quello di Paloma, che oggi rischia di danneggiare Marrazzo più di allora, visto che si riaffaccia alla vigilia del suo ritorno sulle reti pubbliche e alla fine di un lungo «percorso – ha raccontato il giornalista – psicoanalitico, terapeutico». Non a caso, la difesa dell’ex governatore ha subito annunciato querela.

«Denunceremo Paloma per calunnia», ha fatto sapere l’avvocato Luca Petrucci, sottolineando che «il suo racconto è denso di fatti inverosimili e per questo acquisiremo i verbali d’udienza della sua testimonianza resa in aula e la denunceremo per calunnia». «Paloma – ha aggiunto Petrucci – parla di un incontro avvenuto negli uffici della Regione Lazio dove il mio assistito avrebbe preso dei soldi e della cocaina. È assurdo. Per questo procederemo a presentare denuncia. Per entrare negli uffici della Regione ci sono precise procedure di identificazione, servizi di sicurezza, telecamere. Insomma – ha concluso Petrucci – possibile che nessuno abbia visto?»

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