Messaggio sulle carceri: Napolitano indica la strada di indulto e amnistia. Duro scontro con i Cinquestelle

8 Ott 2013 19:21 - di Redazione

Nel suo discorso di dodici pagine alle Camere sul sovraffollamento delle carceri Giorgio Napolitano ha invitato il Parlamento a intervenire su una situazione che allontana l’Italia dal rispetto dei principi vigenti in Europa. Il capo dello Stato ha aggiunto che alle violazioni dei diritti umani nelle carceri si aggiunge la “durata non ragionevole dei processi”. Situazione carceraria e questione giustizia sono dunque intimamente collegate. Dinanzi all’imperativo “politico e morale” di cambiare la condizione delle carceri le istituzioni “non devono scivolare nell’indifferenza” ma devono agire “in tempi stretti”.  Tra i rimedi cui mettere mano Napolitano arriva a citare prima l’indulto, poi l’amnistia, sottolineando però che “la perimetrazione della legge di clemenza rientra nelle esclusive competenze del Parlamento”. Tuttavia, “l’effetto combinato dei due provvedimenti, un indulto per pene pari a 3 anni, e un’amnistia su reati” di non grave entità potrebbe ridurre significativamente la popolazione carceraria e consentirebbe all’Italia di “adempiere tempestivamente alle prescrizioni della comunità europea”. Napolitano invita anche a non distorcere il significato del suo messaggio ma il M5S parte subito all’attacco, considerando l’invito all’amnistia e all’indulto come un “aiuto” per il caso personale di Silvio Berlusconi. Un’interpretazione che indigna Napolitano al punto da indurlo a rispondere così ai giornalisti che a Cracovia gli hanno riferito la notizia: “Coloro i quali pongono la questione in questi termini vuol dire che sanno pensare a una sola cosa; hanno un pensiero fisso e se ne fregano degli altri problemi del Paese della gente”.

Per il premier Enrico Letta il messaggio del presidente della Repubblica è ineccepibile e il governo è pronto a fare la sua parte. Il senatore del Pdl Altero Matteoli, commentando il messaggio, ha auspicato che il Parlamento “accolga il monito del presidente della Repubblica e vari al più presto l’indulto, l’amnistia ed i provvedimenti conseguenti”. Contrari ad amnistia e indulto Lega e Fratelli d’Italia. Per il Pd “amnistia e indulto sono punti di arrivo, non di partenza”. Il M5S è partito subito all’attacco del capo dello Stato che, per il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, deputato grillino, “ha indossato la maglia di capitano delle larghe intese”. “È lui – dice ancora Di Maio – che se ne frega delle opposizioni”.

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