Matrimoni gay, convegno “blindato” di Alleanza Cattolica: la legge sull’omofobia è pericolosa

5 Ott 2013 20:36 - di Giorgia Castelli

Le temute contestazioni dopo il precedente a Casale Monferrato (Alessandria) non ci sono state. Anche grazie a un ingente schieramento di forze dell’ordine. E così il convegno “Ideologia del gender, omofobia e unioni civili omosessuali: un itinerario contro la famiglia”, organizzato a Milano da Alleanza Cattolica, si è svolto senza intoppi. In una sala al completo dell’Auditorium Giovanni Paolo II, al quartiere QT8, periferia ovest della città, hanno così preso posto, tra gli altri, anche l’ex ministro Maurizio Sacconi (Pdl), e l’ex parlamentare del Pdl, Alfredo Mantovano, uno dei relatori dell’iniziativa. Oltre a Tugdual Derville, portavoce del movimento francese “La manif pour tous” che ha portato la testimonianza della lotta per contrastare la legge d’Oltralpe sui matrimoni gay. I temi della giornata hanno ruotato intorno a quelli che sono i cinque punti del manifesto dell’associazione: «Riconoscere le unioni di fatto, comprese quelle omosessuali, danneggia la famiglia; le unioni civili non sono l’alternativa, sono l’apripista per il matrimonio e l’adozione omosessuali; le proposte antiomofobia mettono in pericolo la libertà di espressione». E poi ancora: «La legge naturale e il senso comune non valgono solo per i cattolici, sono in gioco principi e valori generali che chiunque può riconoscere sulla base della ragione; solo un fronte ampio – si conclude il manifesto – di amici della famiglia, credenti e non credenti, potrà ostacolare queste proposte». La riunione, ha spiegato Mantovano, «è stata molto partecipata, in sala c’erano oltre 400 persone, non c’è stato nessun disturbo grazie anche alla presenza massiccia di forza di polizia e di carabinieri. È importante che tutto si sia svolto nella tranquillità più assoluta ma se ogni volta che dobbiamo affrontare questi temi ci deve essere l’intervento della polizia, c’è qualcosa che non funziona. Il confronto è stato molto serio tra i partecipanti c’erano anche quelli di Scelta civica e Fratelli d’Italia, mancava solo il Pd  anche se era stato invitato. Importante la presenza del portavoce di “La manif pour Tous” che per la prima volta è venuto in Italia».  Per Sacconi il testo della legge sull’omofobia «è complessivamente un testo pericoloso. Pericoloso per la libertà». L’ex ministro ha detto di ricordare «l’attenzione del partito comunista al senso comune del popolo ma non ritrovo quest’attenzione nell’attuale Pd che mi sembra generalmente nichilista, cioè propenso a negare i principi della tradizione». Infine Sacconi ha sottolineato come sia «un piccolo paradosso» il fatto che «a capo di questo aggregato ben lontano dal vecchio partito comunista, che potremmo definire una sorta di partito radicale di massa, sono due cattolici: Letta e Renzi».

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