Lady Bonev, da favorita del capo a Santa Maria Goretti. E da Santoro va in scena una sexy fiction di serie B
Da favorita del capo nel suo harem di Arcore a novella Santa Maria Goretti che vuole salvare l’Italia con le sue confessioni, che sorride maliziosamente quando confessa di essere andata a letto con la compagna del capo, che quasi piange al ricordo di come sia stata messa da parte da Berlusconi, con pose teatrali che avrebbero fatto indignare perfino Manuela Arcuri. Una fiction, di terza categoria, quella andata in scena ieri sera sulla Sette. E non solo a giudizio del Pdl ma anche del popolo del web più di sinistra che ha fatto passare a Santoro una serata “virtuale” d’inferno, accusandolo di avere eletto a eroina e protagonista di Servizio Pubblico un personaggio improbabile come Michel Bonev, fino a ieri considerata la raccomandata più in vista del variopinto mondo berlusconiano. Povero Travaglio, costretto a tifare per la soubrette-attrice pentita e poi costretto a sorbirsi anche l’ex pregiudicato-attore che attaccava il “nano” ma anche chi è contrario l’amnistia, cioé proprio il povero Marco, che in studio vacillava. E vacillava in collegamento anche Cacciari, costretto a commentare gli affari di letto di Berlusconi, ancora una volta spiato dal buco della serratura.
Inciuci, confessioni lesbo, volgarità, racconti più o meno verosimili e tentativi di passare per una “pentita” che vuole salvare non se stessa, ma “l’Italia, gli italiani, che non meritano Berlusconi”. Michelle Bonev ieri sera ha parlato a Servizio Pubblico su La 7 dei suoi rapporti con Francesca Pascale e con Silvio Berlusconi ed è scoppiato il putiferio. Nell’intervista proposta da Michele Santoro, l’attrice bulgara, tra l’altro, è tornata a dire che la fidanzata del Cavaliere ”è lesbica” e che sarebbe stato lo stesso Berlusconi a riferirglielo. “Scoop” che in studio, si sottolinea con enfasi, “è stato ripreso da tutti i principali media mondiali”, manco avesse oscurato l’accordo sullo shot down americano…
Appena andata in onda l’intervista-scandalo, dal Pdl è partita la contraerea , un diluvio di dichiarazioni contro la Bonev , contro Michele Santoro e il suo ”giornalismo spazzatura”, contro Servizio Pubblico definito da Luca D’Alessandro una ”cloaca” . Si è fatto sentire anche anche Angelino Alfano: «Non accetteremo mai che il confronto politico scenda a questo livello. La nostra storia e la storia del presidente Silvio Berlusconi non potrà mai essere sporcata da un giornalismo qualunquista e volgare che utilizza presunti gossip e personaggi discutibili», ha tuonato il segretario del Pdl. Una puntata ”indecente e vergognosa”, è insorto anche Raffaele Fitto. «Santoro dà il peggio di se stesso», ha attaccato Fabrizio Cicchitto. Gli ha fatto eco Renato Brunetta che ha parlato di ”fango mediatico”. «Questa non è televisione, è macelleria televisiva che non potrà che ritorcersi contro chi la fa», ha gridato il capogruppo del Pdl alla Camera. «Altro che Servizio Pubblico, uno squallore», ha attaccato Mariastella Gelmini, mentre il ministro Maurizio Lupi ha colto nella trasmissione l”’ossessione per il nemico”. Daniela Santanchè ha artigliato Santoro definendolo il ”classico utilizzatore finale”. Mentre Enrico Costa si è detto certo che dopo il trattamento riservato da Santoro, Berlusconi veleggerà nei sondaggi e nei consensi. Ospiti in studio Massimo Cacciari e Maurizio Belpietro che hanno discusso animatamente del caso. Con il direttore di Libero che ha riferito che anche la madre dell’attrice dice “che sua figlia non è credibile perché racconta bugie”.
Insomma, uno scivolone, quello di Santoro e Travaglio, tornati su storie pruriginose su cui ormai è stato detto tutto o quasi e con testimonianze improbabili, come un paio d’anni fa si era rivelato lo scoop di Nadia Macrì, poi derubricata dagli stessi giudici a teste inattendibili, ma sulla quale Santoro aveva costruito un’intera trasmissione. Bastava vedere lo sguardo schifato di Massimo Cacciari, che si rifiutava di commentare gli inciuci di Santoro, per comprendere che ieri sera perfino a sinistra ci si è un po’ scandalizzati. E non per Berlusconi.