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Venti di crisi, Napolitano estrae il cartellino giallo: «La politica eviti rotture»

Politica - di Mariano Folgori - 23 Settembre 2013 alle 19:24

I venti di crisi preoccupano il Colle. E  Napolitano  estrae il cartellino giallo. «La politica non sprechi» questo momento in cui si vede la ripresa e  «faccia, attraverso il governo e il Parlamento, la sua parte, procedendo senza incertezze e tantomeno rotture, nel compiere le azioni necessarie». L’ammonizione ai partiti arriva nel corso di  un discorso tenuto  al Quirinale in occasione dell’apertura dell’anno scolastico. Lo stato di necessità non è ancora superato: «L’economia e l’occupazione tardano a riprendersi: ma i primi segni di ripresa si vedono, e si riaffaccia la speranza di un nuovo più solido sviluppo, su basi piu giuste, dell’economia e della società». Ciascuno può leggere il monito di Napolitano come vuole. Ma non è certo un caso che venga dopo l’ennesimo psicodramma che si è consumato all’interno del Pd. Ed evidente è il tentativo del Colle di”blindare” il governo Letta  dalle minacce che arrivano dalle turbolente correnti che spirano dalle parti del partito democratico.  A beneficio di chi non dovesse intendere bene il senso del messaggio, Napolitano ricorda inoltre di «aver accettato, nell’interesse del Paese, la rielezione a presidente della Repubblica». «Pacta sunt servanda», direbbero i giuristi latini.

Per quello che specificamente riguarda la scuola, il capo dello Stato rivolge parole di incoraggiamento al governo: «Si sta ora comprendendo che bisogna cambiare strada» su come affrontare la crisi generale dell’istruzione italiana e i provvedimenti adottati dal governo recentemente vanno in questa direzione». Nel discorso  del presidente della Repubblica non manca una critica rivolta alle politiche seguite in passato: «La scuola negli ultimi anni ha sofferto ristrettezze provocate dalla crisi e ha sofferto, diciamo la verità, di incomprensioni e miopie, di rifiuti e tagli alla cieca, più che di una necessaria lotta contro innegabili sprechi, da parte dei responsabili della cosa pubblica».

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23 Settembre 2013 alle 19:24