“Tripadvisor” per gli ospedali italiani. Ecco l’idea del ministro Lorenzin per selezionare l’eccellenza
Sarà internet a suggerire agli italiani dove curarsi: grazie a un’idea innovativa lanciata dal ministro Beatrice Lorenzin. Il ministero della Salute punta a creare una sorta di “Tripadvisor” destinato a raccogliere le impressioni dei pazienti su ospedali, reparti, medici, cure, pulizia. Il progetto apre la strada a un open data e intende dare la parola ai cittadini per stabilire le caratteristiche e le qualità di tutti gli ospedali italiani. In pratica, come avviene per il Tripadvisor “ufficiale”, destinato ad alberghi, ristoranti e luoghi da visitare, le persone che “provano” i servizi di un ospedale potranno lasciare una “recensione” commentando la loro esperienza. Verranno pubblicati i dati di tutti gli ospedali, dal numero di ricoveri agli interventi, dal rischio di morte all’efficacia delle terapie. Tutto spiegato in un linguaggio semplice e fruibile per i cittadini. Così si potrà capire come funziona un reparto e, per esempio, come lavorano i chirurgi di un determinato ospedale. Nelle intenzioni, dunque è una sorta di guida per scegliere dove curarsi e si potranno fare “recensioni” come nel noto sito di viaggi.
«Inizialmente – ha affermato Lorenzin in un’intervista a la Repubblica – si potranno esprimere pareri su aspetti come l’accoglienza del personale, la pulizia dell’ospedale, l’umanizzazione delle cure. Far dire ai cittadini la loro su aspetti prettamente sanitari è più delicato». Per il ministro il sistema servirà a migliorare i sistemi sanitari e non a innescare la competizione.«Tra poco – ha detto – entrerà in vigore la legge Ue che consentirà ai cittadini di viaggiare senza vincoli da un paese all’altro per curarsi. Sarà importante comunicare la qualità delle strutture italiane a chi vive all’estero per attrarre pazienti». I costi non dovrebbero essere un problema «perché ci sono i software che costano pochissimo per gestire sistemi del genere». Mentre per l’open data ci sono i fondi della presidenza del Consiglio, ma anche quelli del ministero e di Agenas, l’Agenzia sanitaria delle Regioni.