Sempre più intricato il caso dei due marò: l’India coglie ogni pretesto per allungare i tempi del processo

17 Set 2013 9:54 - di Sandro Forte

Nonostante tutte le belle parole dei rappresentanti del nostro governo su una rapida soluzione, il caso dei nostri marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti in India si sta ancor di più ingarbugliando. Si è appreso infatti che l’India è pronta a rivolgersi alla Corte Suprema per ottenere un parere sul rifiuto dell’Italia di inviare altri quattro marò (presenti quando ci fu il conflitto a fuoco in cui morirono due pescatori indiani e rientrati in Italia) a testimoniare in India davanti alla polizia nell’ambito nell’indagine su Latorre e Girone. È quanto si legge sul quotidiano “The Economic Times” proprio quando è atteso a New Delhi l’arrivo dell’inviato del governo italiano, Staffan de Mistura. E c’è chi teme che Roma ceda pure su questa richiesta, dopo aver prima rifiutato e poi acconsentito al ritorno in India di Latorre e Girone in occasione della loro breve vacanza nel nostro Paese per le feste. «Il governo teme la collera della Corte Suprema – si legge nell’articolo che cita una fonte del ministero della Giustizia – perché lo scorso marzo i giudici avevano sollecitato una rapida inchiesta e affidato il caso a un tribunale speciale che doveva lavorare su base quotidiana dopo la presentazione dei capi di imputazione». Lo stesso governo aveva dichiarato che il processo si sarebbe concluso in un paio di mesi. Tuttavia, a cinque mesi dall’avvio delle indagini da parte della polizia investigativa Nia, l’inchiesta è in fase di stallo sulla questione dei testimoni italiani. Secondo la fonte «è stato nuovamente chiesto al ministero degli Esteri di spiegare a Roma che è importante per la Nia di sentire i quattro testimoni, ricordando la volontà di India e Italia di collaborare su questa questione». Da quanto è emerso, la Corte Suprema si pronuncerà anche sulle proposte dell’Italia di trasferire gli investigatori della Nia a Roma per interrogare i quattro fucilieri, di una videoconferenza, oppure di domande e risposte scritte.

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