Mestre vuole staccarsi da Venezia (così dicono i referendari)
Dopo i quattro referendum falliti dal 1979 in poi, i referendari ci riprovano. Prenderà il via mercoledì prossimo, con un incontro fissato nel capoluogo veneto, la campagna referendaria per la costituzione dei Comuni Autonomi di Mestre e di Venezia.Non una richiesta di separazione, «ma la precisa volontà, numeri alla mano – ci tengono a sottolineare i promotori – di moltiplicare le opportunità e di contribuire, così, alla nascita della Città metropolitana del Veneto nella quale Mestre sarà il grande polo dello sviluppo compatibile e Venezia il centro internazionale di una nuova idea di città fondata sulla cultura e la qualità della vita». L’animatore del Comitato, Marco Sitran ha spiegato che già è stato rivolto un appello anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Veneto Luca Zaia e ha anche puntualizzato che «il Comitato è convinto che Mestre e Venezia, insieme, si limitino a vicenda. Non è più possibile pensare che due città così diverse possano esprimere al meglio tutte le loro potenzialità rimanendo forzatamente unite. Proprio per questo – ha concluso – nasce ufficialmente il nostro Comitato che dal 26 settembre sarà impegnato nella raccolta delle firme per l’istituzione di un referendum che contiamo ci lascino fare in coincidenza con le elezioni europee 2014 per non sprecare altri soldi dei cittadini per i “giochetti” della politica». Un’iniziativa che era stata preannunciata nei mesi scorsi ma che non aveva riscosso molto entusiasmo in città. Il Pdl in consiglio comunale non ha ancora preso una posizione ufficiale, ma il suo capogruppo Michele Zuin da tempo si dice contrario: «Non ha alcun senso separare la città d’acqua dalla terraferma. Mestre e Venezia hanno bisogno una dell’altra e mi pare che la cittadinanza abbia altro da pensare e sia disinteressata anche perché i problemi sono ben altri. Qui in città c’è stata qualche riunione, ma adesso avremo modo di confrontarci apertamente».