Marino disperato: «Il governo salvi Roma». E qualcuno cade nel ridicolo: «Colpa di Alemanno»

28 Set 2013 20:42 - di Antonio La Caria

Fa notizia l’appello disperato del sindaco di Roma, Ignazio Marino, al governo perché salvi Roma dalla bancarotta. «L’analisi ci dice che abbiamo 867 milioni di debiti. Noi vogliamo un confronto con il governo affinché la Capitale abbia ciò che le spetta». Una situazione difficile, delicata, che era stata già ampiamente sottolineata dalla precedente giunta Alemanno, che ha fatto di tutto per dare ossigeno ai conti. La colpa infatti è del mancato flusso proveniente dal governo centrale. Ma qualcuno, nel centrosinistra, subito ne approfitta per dare la colpa all’amministrazione di centrodestra, in primis Marroni, che si becca l’immediata replica di Luca Gramazio, capogruppo del Pdl alla Regione Lazio: «Marroni forse pensa ancora di essere a capo dell’opposizione di centrosinistra. Ma sono state proprio le parole di Ignazio Marino a smentire il suo ennesimo, gratuito e strumentale attacco rivolto ad Alemanno. Il sindaco ha chiarito bene che i debiti di Roma Capitale sono causati dai mancati trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. Nelle prossime manovre di bilancio del Consiglio regionale ci impegneremo perché questi trasferimenti diventino regolari e certi». Poi interviene Gianni Alemanno. «L’analisi della situazione del bilancio di Roma Capitale fatta dall’amministrazione Marino è sostanzialmente corretta. Non vi è dubbio che oggi Roma, come gli altri Comuni, sconta i tagli della spending review, la pesantezza delle manovre governative fatte negli ultimi anni ai danni degli enti locali e il ritardo con cui il governo sta rimborsando i soldi dell’Imu sulla prima casa. A questo – aggiunge Alemanno – si aggiungono il taglio insostenibile dei trasferimenti della Regione Lazio sul trasporto pubblico locale. Di fronte a tutto questo non bastano i tagli piuttosto azzardati sulla spesa, visto che la nostra amministrazione aveva già cancellato la spesa non produttiva. Tantomeno servono i ridicoli tentativi, di qualche reduce della precedente consiliatura, di addossare alle gestioni del passato la situazione di questo bilancio 2013. Quindi il sindaco non perda altro tempo e convochi un tavolo comune delle forze di maggioranza e opposizione per concertare un’azione convergente, a livello regionale e statale, così da intervenire a sostegno di un bilancio comunale che non può essere corretto aumentando ancora le tasse. Se l’azione dell’amministrazione sarà corretta noi faremo la nostra parte per salvare il bilancio di Roma Capitale».

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