L’Italia ha il record di infrazioni alle normative europee (soprattutto per l’ambiente)

11 Set 2013 20:41 - di Redazione

Con 106 procedure d’infrazione alle normative europee l’Italia è prima nella lista nera dei Paesi della Ue ed è il ministero dell’Ambiente ad aver raccolto il maggior numero di procedure contandone 29, pari al 28% del totale. Infrazioni che, se non risolte, portano al pagamento di sanzioni salate. «Talvolta costano meno gli interventi preventivi rispetto al pagamento di sanzioni» ma «c’è una irragionevolezza amministrativa, anche a livello locale, nel non mettersi in regola, che impatta anche sul benessere e la salute delle persone», ha detto il ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero, in audizione assieme al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando dinanzi alle commissioni Politiche comunitarie e Ambiente della Camera sulle politiche di indirizzo europeo sulle tematiche ambientali. E per Orlando obiettivo numero uno è “azzerare le procedure” su un lungo elenco che va dal danno ambientale alle discariche, dalle sostanze pericolose alla pulizia dell’acqua, dalla gestione dei rifiuti alla caccia. «Presenteremo a breve una legge bis europea e di delegazione europea per far fronte a tutte le procedure», ha assicurato Moavero rilevando che «siamo gravemente inadempienti e la coscienza deve rimordere nei confronti dei cittadini» perché in molti casi «hanno conseguenze sulla salute», ma «l’impegno del governo è estremamente forte, c’è una forte motivazione». Anche perché «innescare la green economy è utile per una potenziale crescita, per creare occupazione e rilanciare le pmi». Per affrontare il tema delle infrazioni, «se vediamo gli scogli che abbiamo di fronte, capiamo le difficoltà da affrontare – ha spiegato Orlando – Una è il rapporto con le Regioni e con altri ministeri, anche per la divergenza di obiettivi che questi ultimi si danno»; quindi «occorre mettere in campo un coordinamento forte a livello regionale» anche per «il forte peso politico di alcune aree metropolitane. Quindi bisogna vedere come riordiniamo i poteri per decidere meglio, per risolvere l’equilibrio fra centro e periferia» che manca su alcune competenze. Orlando ha poi detto che «avere un numero così alto di infrazioni alla vigilia della presidenza italiana non è uno spot positivo». Le 29 infrazioni in materia ambientale «non sono tutte di competenza unica dell’Ambiente – ha sottolineato Moavero – ma anche altri ministeri come quelli della Salute o dello Sviluppo economico o di Regioni. L’accavallarsi di competenze è una fonte grandissima di complicazione per iter legislativi». Per questo, secondo il ministro, «è fondamentale interagire tra governo e parlamento e con i livelli regionale e locale» a livello normativo.

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