La crisi c’è ma inizia a crescere la fiducia degli italiani. Che torna ai livelli di luglio 2011…

25 Set 2013 11:29 - di Bianca Conte

Il bicchiere sembra tornato mezzo pieno. Certo le dispense sono ancora abbastanza depauperate, e le famiglie continuano a tirare la cinghia, risparmiando anche sull’alimentazione, ormai abituate a relegare tra i generi di lusso quello che prima, nella lista della spesa, rientrava sotto la colonna dell’ordinario; ma a fronte dei dati diffusi oggi dall’Istat in questo mese di settembre il clima di fiducia dei consumatori è in salita. Di più: continua a migliorare, raggiungendo 101,1 punti dai 98,4 del mese di agosto. Si tratta del valore più alto da luglio 2011 – cioè subito prima che la spirale di spread e confusione politica si innescasse avviluppando il Paese nella morsa stringente della crisi – e del quarto rialzo di seguito. Cifre e percentuali che nella schematicità numerica esplicitano un clima di ottimismo generalizzato, che riguarda sia il quadro personale che quello economico, che passano rispettivamente da 98,9 a 102,4 e da 97,7 a 99,7. Nel dettaglio, il report statistico diffuso oggi indica che per il clima economico è il livello più alto registrato da febbraio 2010. Anche la componente che si riferisce al quadro corrente è improntata al rialzo, mentre si rileva una «leggera flessione» per quanto concerne il quadro futuro. Complessivamente, comunque, la fiducia a livello territoriale cresce in tutta Italia. Migliorano i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia, e i giudizi sulla situazione economica del Paese (il saldo passa da -117 a -108). Si riscontra un miglioramento anche per le aspettative sulla disoccupazione (il saldo cala a 68 da 72). Come a dire che, pur in un perdurante stato di crisi, e in un quadro che oscilla tra evoluzioni e stallo delle dinamiche inflazionistiche, sul diagramma delle ascisse delle difficoltà e delle ordinate delle possibilità future, il valore della fiducia delle famiglie italiane sulle prospettive di rilancio dell’economia ha davanti il segno più. E nell’immaginario collettivo l’emblematico carrello della spesa può tornare a riempirsi un po’ di più…

 

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