Il Mef: l’aumento dell’Iva non può essere evitato per sempre. Ma il Pdl è pronto a un nuovo braccio di ferro
Quanto durerà la tregua siglata sul minato terreno dei conti pubblici con il varo dell’abolizione dell’Imu? Ora sul piatto della bilancia c’è l’aumento dell’aliquota Iva: il Pdl è deciso a contrastarlo e a farne la prossima bandiera della battaglia fiscale del centrodestra, ma il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta già mette le mani avanti.
Facendo il punto sui conti pubblici in un’intervista a Radio24 avverte: non si può continuare ad evitare per sempre l’aumento dell’Iva. E afferma che entro il prossimo mese, e comunque entro la legge di stabilità, il governo deve trovare ”2 miliardi per la seconda rata dell’Imu, 1 miliardo per l’Iva” e ”un altro miliardo circa per la Cig e per il rifinanziamento delle missioni all’estero, sperando che non si aggiungano altre emergenze”. E ancora avanza una velata critica al meodo fin qui seguito da Letta, quello cioè di risolvere un problema alla volta anziché individuare un’agenda complessiva.
Sul tavolo, ha sottolineato Baretta, c’è ”un pacchetto importante” di misure che hanno bisogno ”di copertura” che non si può affrontare ”sfogliando i pezzi uno alla volta”. Il governo può durare ma deve fare un chiarimento politico, anche noi al Mef dobbiamo porre con forza la questione delle priorità, perché non si trova un miliardo e mezzo in 20 minuti”.
Dal Pdl arriva subito la risposta: “Con Alfano e Brunetta – dice Mariastella Gelmini – siamo impegnati a vigilare sul fisco. Abbiamo già impedito la stangata sulle seconde case sfitte, battaglia analoga va fatta per quanto riguarda l’Iva”.